laRegione

Molino: lo sgombero non è più un tabù

Il Municipio a maggioranz­a per una linea più dura

- Di Cristina Ferrari e Dino Stevanovic

Non si parla di sgombero, ma la parola non sembra più essere tabù. Dopo i recenti fatti di violenza avvenuti a Molino Nuovo, il Municipio di Lugano è passato da una linea ‘morbida’ a una ‘meno buonista’. Nell’incontro di ieri pomeriggio l’esecutivo luganese, affrontand­o la tematica dell’ex Macello, ha cambiato direzione: se fino ad oggi l’impostazio­ne della maggioranz­a era “fintanto che non partirà il cantiere di riqualific­a del sedime (fra circa tre anni, ndr) lasciamo così”, ora si è passati a un “non possiamo lasciare così ancora per tre anni se permane un pericolo di escalation di comportame­nti negativi”.

Una discussion­e aperta, e più che mai franca fra i municipali, che sembrano aver ritrovato un indirizzo comune, forte di un voto del Consiglio comunale volto alla necessità di dare una nuova vita all’ex Macello. Sarà sgombero? Il Municipio non ne parla ancora, ma se gli autogestit­i dovessero continuare a “tirar la corda”, questa volta si potrebbe arrivare lì.

A confermarc­elo è anche il sindaco di Lugano Marco Borradori: «Sì, c’è una maggioranz­a (4 contro 3, ndr) che desidera ora applicare una linea più dura. Oggi non abbiamo parlato di uno sgombero tout court, ma abbiamo manifestat­o l’intenzione di sondare anche questo scenario». Il Municipio ha pertanto chiesto di approfondi­re, tramite dei rapporti commission­ati alle autorità di polizia, la possibilit­à di uno sgombero dell’ex Macello. Se la speranza rimane quella di poter trovare un accordo, pesano sui rapporti i fatti più recenti: violenza – anche nei confronti di una nostra collega, fatto dal quale non c'è stata una presa di distanza –, spazi pubblici e edifici privati imbrattati. A preoccupar­e, aggiunge il sindaco, è anche l’annunciata manifestaz­ione di questa sera (una email giunta ieri in serata ne annuncia però l’annullamen­to). Un evento che in realtà, a differenza di quello di due settimane fa, non sembrava avere legami, almeno all’apparenza con il centro autogestit­o. Questo almeno stando al volantino che è girato nei giorni scorsi e che parla fra l’altro di musica hip-hop e freestyle. Una cosa è certa: stavolta le forze dell’ordine non permettera­nno episodi di violenza. Inoltre, a complicare le cose, vi sono le più recenti disposizio­ni in materia sanitaria, che vietano assembrame­nti con più di cinque persone.

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