Iniziativa eccessiva e controproducente
Metteteci la mano sul fuoco: se il titolo dell’iniziativa riflettesse i contenuti e se gli obiettivi promessi venissero anche solo in parte raggiunti dalla proposta in votazione, questa volta mi leggereste tra i favorevoli. Come membro di una famiglia di imprenditori che si è sempre ispirata ai valori cristiani vivo ogni giorno sulla mia pelle la responsabilità nei confronti di dipendenti, apprendisti, fornitori, ambiente, società. Ma allora perché, da cittadini responsabili, è del tutto controproducente sostenere l’iniziativa “per delle multinazionali responsabili” in votazione il 29 novembre? Almeno per 4 motivi.
1. È inapplicabile e dunque non porta effetti positivi: l’iniziativa prevede che le imprese svizzere siano responsabili delle attività di altre società, in tutte le regioni del mondo, che controllano economicamente, ma nelle quali non sono coinvolte nell’attività operativa. Lo stesso vale per i fornitori e i subfornitori e i sub-subfornitori (e i subsubsubfornitori… e così via). Sarà impossible pretendere che un’impresa svizzera riesca a controllare e a risalire a (talvolta) centinaia di sub-subfornitori all’altro capo del mondo e rispondere per le azioni di questi ultimi.
2. Altro che multinazionali, tocca anche le Pmi: abilmente scelto, il titolo lascia intendere che saranno toccate solo aziende come Nestlé e Glencore, per citare due nomi. Il testo dell’iniziativa non parla mai di multinazionali ma chiama all’assurda e inapplicabile responsabilità tutte le imprese svizzere, comprese le Pmi che ne costituiscono il 99% del totale.
3. È eccessiva e unica al mondo: dall’estero chiunque – e gli avvocati stranieri stanno già gongolando – può intentare causa ad un’impresa svizzera per un presunto abuso da parte di un suo fornitore all’altro capo del mondo. L’inversione dell’onere della prova – una prima a livello mondiale – non impone a colui che fa causa di portare le prove ma prevede che l’impresa elvetica debba dimostrare di aver assolto tutti gli obblighi di diligenza. Assurdo.
4. È una proposta anti-svizzera. Oltre ad essere estrema e dunque controproducente – cosa che è in contraddizione con l’approccio rigoroso ma equilibrato tipicamente svizzero – l’iniziativa impone l’applicazione del nostro diritto ad altri paesi, il cui sistema giudiziario è ritenuto dagli iniziativisti non all’altezza. In questo modo l’iniziativa aggira il sistema giudiziario di questi paesi chiamando alle responsabilità in Svizzera le imprese o i loro fornitori che hanno commesso reati all’estero. Proprio perché l’inziativa è inapplicabile è stato elaborato dal Parlamento un controprogetto efficace e tra i più rigidi al mondo per contrastare le poche “pecore nere” tra le imprese ma preservare e incoraggiare l’attività delle migliaia di aziende elvetiche che contribuiscono al progresso nei paesi in via di sviluppo. Il 29 novembre votiamo No, ciò che consentirà di far entrare in vigore il controprogetto adottato dalle Camere federali che prevede comunque un inasprimento delle normative per le aziende svizzere che operano all’estero.