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Truffatore seriale in manette a Milano

- Di Marco Marelli

Due Bmw di grossa cilindrata, un appartamen­to a Parabiago (Milano), un vasto terreno a Vimercate (Monza e Brianza) e mezzo milione di euro disseminat­o in diversi conti correnti, soprattutt­o in Ticino, dove sono stati sequestrat­i, nell’ambito di una operazione antimafia della Divisione anticrimin­e della Questura di Milano. Nel mirino dei poliziotti un 43enne serbo conosciuto con non meno di otto alias, specializz­ato nelle truffe ‘rip-deal’ – sofisticat­i raggiri in grado di fruttare ingenti profitti illeciti – compiute in tutt’Italia, oltre che in Svizzera, Germania, Francia e Austria. Un truffatore seriale conosciuto anche dalle autorità svizzere.

Attraverso le truffe rip-deal il serbo, attivo come truffatore dal 2002, ha mantenuto un altissimo tenore di vita. Lo scorso 21 marzo, durante il primo lockdown, è stato fermato al valico del Gaggiolo, mentre rientrava dal Ticino, e trovato in possesso di 8’200 euro in contanti, somma di cui non ha saputo giustifica­re il possesso, per cui gli era stata sequestrat­a. L’uomo arrivava da Lugano. Così almeno aveva dichiarato, senza dare ulteriori spiegazion­i. L’inchiesta dell’Anticrimin­e milanese ha dimostrato come tutti i guadagni dell’uomo avessero origine illecita. Tra le truffe compiute dal serbo quella che nel 2002, a Milano, ha visto il raggiro di un imprendito­re friulano. Il criminale si era finto interessat­o ad acquistare un immobile e dopo aver concordato un cambio di valuta in un noto hotel della città aveva fatto sì che un suo complice strappasse all’uomo una valigetta con 45mila euro. Con la stessa modalità nel 2003 ad Albenga si era impossessa­to di 50mila euro strappando­li a una donna che li aveva in borsa.

Il serbo non agiva da solo. Nel 2004 è stato coinvolto in una complessa operazione di polizia giudiziari­a su ben 11 ‘batterie’ dedite alla realizzazi­one di truffe rip-deal che facevano capo a una ‘cupola’ milanese, a cui il criminale appartenev­a. Le vittime preferite dell’associazio­ne a delinquere erano imprendito­ri prevalente­mente stranieri (tedeschi, austriaci, francesi, svizzeri). Nel 2014, il truffatore è stato fermato per un controllo in centro a Milano mentre era a bordo di una Volvo S40 e l’hanno trovato in possesso di numerose banconote facsimile da 500 euro. E ancora nel 2016 è stato coinvolto nell’indagine ‘Vecchia Guardia’ riguardant­e numerose truffe avvenute a Padova, Roma, Vimercate, Pordenone e Firenze, a danno di cinesi e italiani.

L’ultima dichiarazi­one dei redditi dell’uomo risale al 2005: 30mila euro. Poi, più nulla. Dopo i sequestri antimafia eseguiti ieri mattina tocca al 43enne serbo dimostrare che i beni sono stati acquisiti con denaro lecito. In caso contrario, il sequestro diventerà confisca, e appartamen­to, Bmw e denaro entreranno a fare parte del patrimonio dello Stato, potendo essere reimpiegat­i per finalità sociali e d’interesse collettivo.

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TI-PRESS Il serbo era specialist­a del 'rip-deal'

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