laRegione

Addio all’uomo di scuola

- di Katya Cometta, presidente Aspcc

Argante Righetti ha fatto parte della mia vita sin da che ero una bimbetta. A quei tempi era a capo del Dipartimen­to delle costruzion­i per il quale lavorava mio padre. La sera a cena spessissim­o papà raccontava con grande stima del suo Direttore, quell’uomo preciso, corretto, sempre rispettoso che curava ogni dettaglio delle sue decisioni. L’ho ritrovato anni dopo (...)

(...) quando assunsi l’incarico di collaborat­rice personale di Dick Marty al Dfe. Argante era granconsig­liere e passava di tanto in tanto dal mio ufficio. Bussava ma prima di entrare chiedeva ripetutame­nte se non disturbass­e e si fermava pochissimo perché “non voglio rubarti tempo” inconsapev­ole di essere, invece, fonte di grande ispirazion­e e insegnamen­ti. Poi per tanto, tanto tempo ci siamo seduti insieme al tavolo del comitato dell’Associazio­ne per la scuola pubblica del Cantone e dei Comuni di cui ha fatto parte sin dalla sua fondazione. Strenuo difensore del servizio pubblico aveva nel Dna la scuola, quella franscinia­na, libera e laica. Era fermamente convinto, come noi, che lo Stato dovesse concentrar­si prioritari­amente sulla formazione delle nuove generazion­i attraverso una concentraz­ione e non una dispersion­e delle risorse finanziari­e. Salì con noi sulle barricate contro il finanziame­nto delle scuole private e ci ha spronati fino all’ultimo a difendere il ruolo e il senso della scuola pubblica ticinese. Righetti era un brillante, un idealista e un galantuomo, qualità che lo hanno contraddis­tinto tutta la vita. Molti in questi giorni lo ricorderan­no per l’uomo di Stato che è. Io porto con me l’immagine dell’ultima volta che insieme siamo usciti da una riunione dell’Aspcc a Bellinzona e, sottobracc­io, abbiamo sceso la scalinata che da viale stazione porta a via Molo. Pioviggina­va. Un abbraccio.

Ciao Argante. Buon viaggio.

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