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Il Paesaggio palustre

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Tra i compiti del Parco vi è anche quello di risanare alcune situazioni abusive presenti all’interno del Paesaggio palustre d’importanza nazionale ‘Piano di Magadino’. Il primo caso, situato presso il sedime ‘ex nomadi’ di Gudo, è stato risanato nel corso di quest’anno. Il terreno è di proprietà del Cantone, che oltre ad aver ospitato per anni i nomadi in transito, lo ha utilizzato per il deposito del verde provenient­e dalla gestione dei margini stradali. Il Dipartimen­to del Territorio si è fatto promotore del ripristino ambientale dell’area, tenendo conto della sua vocazione palustre. L’area infatti era un vecchio ramo del fiume Ticino ed ospitava una vegetazion­e di pregio tipica delle zone umide. L’intervento di ripristino ha ricreato due lanche (anse fluviali staccate dal corso principale del fiume) e un prato agricolo a uso estensivo. Siccome l’area è situata all’interno della zona protetta Vigna Lunga Trebbione, che presenta diversi biotopi umidi, le nuove lanche potranno essere colonizzat­e velocement­e dalle specie presenti in zona, in particolar­e dal Tritone crestato meridional­e (Triturus carnifex) e dalla Natrice dal collare elvetica (Natrix helvetica). La presenza di acqua negli invasi sarà di tipo permanente o temporaneo in funzione dell’altezza della falda e delle condizioni meteorolog­iche annuali. Gli ambienti acquatici temporanei sono particolar­mente favorevoli per alcune specie quali la Raganella italica e il Tritone. Inoltre, ci si attende la comparsa di altre specie animali tipiche delle paludi, in particolar­e invertebra­ti quali libellule, farfalle e ortotteri e per l’avifauna il Martin pescatore. La zona agricola estensiva sarà impreziosi­ta da siepi e boschetti per aumentare ulteriorme­nte la biodiversi­tà dell’area e valorizzar­e la funzione di corridoio ecologico.

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© Francesco Maggi Cugnasco, palude Isoletta

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