Il Paesaggio palustre
Tra i compiti del Parco vi è anche quello di risanare alcune situazioni abusive presenti all’interno del Paesaggio palustre d’importanza nazionale ‘Piano di Magadino’. Il primo caso, situato presso il sedime ‘ex nomadi’ di Gudo, è stato risanato nel corso di quest’anno. Il terreno è di proprietà del Cantone, che oltre ad aver ospitato per anni i nomadi in transito, lo ha utilizzato per il deposito del verde proveniente dalla gestione dei margini stradali. Il Dipartimento del Territorio si è fatto promotore del ripristino ambientale dell’area, tenendo conto della sua vocazione palustre. L’area infatti era un vecchio ramo del fiume Ticino ed ospitava una vegetazione di pregio tipica delle zone umide. L’intervento di ripristino ha ricreato due lanche (anse fluviali staccate dal corso principale del fiume) e un prato agricolo a uso estensivo. Siccome l’area è situata all’interno della zona protetta Vigna Lunga Trebbione, che presenta diversi biotopi umidi, le nuove lanche potranno essere colonizzate velocemente dalle specie presenti in zona, in particolare dal Tritone crestato meridionale (Triturus carnifex) e dalla Natrice dal collare elvetica (Natrix helvetica). La presenza di acqua negli invasi sarà di tipo permanente o temporaneo in funzione dell’altezza della falda e delle condizioni meteorologiche annuali. Gli ambienti acquatici temporanei sono particolarmente favorevoli per alcune specie quali la Raganella italica e il Tritone. Inoltre, ci si attende la comparsa di altre specie animali tipiche delle paludi, in particolare invertebrati quali libellule, farfalle e ortotteri e per l’avifauna il Martin pescatore. La zona agricola estensiva sarà impreziosita da siepi e boschetti per aumentare ulteriormente la biodiversità dell’area e valorizzare la funzione di corridoio ecologico.