I tassi negativi non sono una panacea
La Svizzera, il Giappone e la Danimarca hanno già tassi negativi, mentre altrove i tassi d’interesse si collocano ai minimi storici. Se, in seguito alla crisi del coronavirus, la crescita economica dovesse indebolirsi sensibilmente, altre banche centrali prenderanno probabilmente in considerazione la possibilità di spingere i tassi in territorio negativo. Ciò non significa tuttavia che le banche centrali accetteranno automaticamente tassi d’interesse negativi. Il loro compito è di essere flessibili e, se necessario, di utilizzare tutti gli strumenti di politica monetaria disponibili. Tuttavia i tassi negativi non sono una panacea. Grazie al denaro a bassissimo costo, i consumatori dovrebbero spendere di più, stimolando la crescita e l’inflazione. Ma chi si preoccupa della sicurezza del proprio posto di lavoro e delle proprie finanze si tratterrà dal farlo, indipendentemente dal livello dei tassi d’interesse. Le imprese limitano gli investimenti fintanto che la situazione economica mondiale rimarrà incerta.
Prima di impiegare il controverso mezzo dei tassi d’interesse negativi, le banche centrali utilizzeranno il loro arsenale di altre misure non tradizionali, come l’allentamento quantitativo della politica monetaria. Tuttavia, se una banca centrale ritenesse che una riduzione dei tassi d’interesse a livelli negativi fosse giustificata, ciò potrebbe essere un segnale del fatto che altre misure non ottengono l’effetto auspicato. Un simile segnale aumenterebbe la volatilità sui mercati finanziari e potrebbe provocare una nuova flessione delle quotazioni. Saremmo lieti di offrirvi la nostra consulenza per la creazione del vostro portafoglio titoli.