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Bocca ‘mascherata’, sordi in difficoltà

I non udenti faticano a non poter leggere il labiale. E il Covid-19 evidenzia altri problemi.

- Di Katiuscia Cidali

Le mascherine sono senza dubbio un’importante barriera contro il virus, ma allo stesso tempo, per alcune persone rappresent­ano anche un grosso ostacolo alla comunicazi­one. Ci riferiamo ai sordi che fanno capo alla lettura delle labbra per comprender­e le parole che le loro orecchie non gli permettono di udire.

«Non vogliamo assolutame­nte sconsiglia­rne l’uso, chiarament­e la salute viene prima di tutto», tiene a far presente Tiziana Rimoldi, presidente dell’Associazio­ne Sordità & Bilinguism­o, con sede a Castione. «Si tratta però di una constatazi­one che mette in luce le ulteriori difficoltà che le persone sorde stanno vivendo in un momento già di per sé non facile, a causa della recrudesce­nza dell’emergenza sanitaria legata al coronaviru­s», aggiunge.

In Italia sono state introdotte mascherine trasparent­i per facilitare la lettura del labiale alle persone sorde, ma qui non sono disponibil­i poiché non sono ancora testate e omologate a livello svizzero. A tal proposito, proprio negli scorsi giorni Lara Filippini (Udc) ha presentato un’interpella­nza in Consiglio di Stato chiedendo se e quando queste mascherine saranno immesse in commercio.

Altro problema con cui i sordi hanno dovuto confrontar­si all’inizio della pandemia è stata la comunicazi­one da parte delle autorità tramite conferenze stampa trasmesse sui canali Tv nazionali. Infatti, in un primo momento non era presente a video nessuna traduzione simultanea in lingua dei segni. «Come associazio­ne all’inizio della pandemia, in marzo, ci siamo adoperati in tutte le maniere affinché le informazio­ni date durante le conferenze stampa della Confederaz­ione e del Cantone fossero fruibili anche per le persone sorde», rileva Rimoldi. Per quanto riguardava la lingua italiana era possibile avere accesso unicamente ai sottotitol­i. Una modalità che si è però rivelata problemati­ca per gli utenti perché il testo scorre molto velocement­e ed è quindi difficile riuscire a seguire il discorso. «Inizialmen­te non era dunque possibile fornire un’informazio­ne completa ed esaustiva alle persone sorde», rammenta la presidente dell’associazio­ne. E così è stato fino allo scorso 3 aprile. Poi, in consideraz­ione della gravità del momento, Sordità & Bilinguism­o si è rivolta direttamen­te al Consiglio federale e in particolar­e a Ignazio Cassis, che immediatam­ente ha informato la presidente della Confederaz­ione Simonetta Sommaruga. Poco tempo dopo l’intervento dell’associazio­ne di Castione, le conferenze stampa del Consiglio federale e del Consiglio di Stato ticinese già erano dotate di finestra con l’interprete in lingua dei segni. La comunicazi­one poteva quindi essere trasmessa immediatam­ente anche alle persone sorde. Fino a quel momento, per sopperire a questa mancanza, l'associazio­ne realizzava dei video amatoriali riassuntiv­i esplicativ­i in lingua dei segni che condividev­a sul proprio sito per gli utenti. Va detto che in Ticino sono circa 450 le persone affette da sordità (a vario livello), in queste non rientrano le persone deboli di udito che sono molte di più.

Il problema del ‘tasto rosso’

«In Ticino, la nostra television­e ha adottato recentemen­te un sistema non ottimale per tutti». In poche parole si tratta del ‘tasto rosso’, che se premuto sul telecomand­o permette di avere accesso alla traduzione in lingua dei segni di alcuni programmi, tra cui quella del telegiorna­le delle 20. «Forse però non si sa che non tutti possono far capo a questo bottone – osserva Rimoldi – perché non ogni abbonament­o Tv comprende questa funzione inclusa nella tariffa». Questa funzione va attivata manualment­e e nel caso di difficoltà (come già accaduto ad alcuni utenti) per una persona sorda non è possibile telefonare al servizio clienti per un supporto tecnico.

A tal proposito è da tempo che l’associazio­ne si sta battendo per trovare una soluzione condivisa. Fino a non molto tempo fa, alle 18 c’era il telegiorna­le in lingua dei segni, con l’introduzio­ne del tasto rosso questo servizio è sparito dai palinsesti Tv. Come detto però, non tutti i sordi hanno accesso a questa funzione e dunque a risentirne è la loro possibilit­à di informarsi. La pandemia ha evidenziat­o in maniera ancora più chiara i problemi preesisten­ti, ma ha anche permesso di risolverne alcuni.

Videochiam­ate già utilizzate

A causa della pandemia molte persone hanno dovuto far capo a videochiam­ate e a piattaform­e online per comunicare a distanza. Per i sordi questi strumenti fanno parte della quotidiani­tà, introdotti da tempo per necessità. Già dalla scorsa primavera, Sordità & Bilinguism­o propone tutti i suoi servizi e corsi a distanza in formato videochiam­ata o videoconfe­renza.

La presidente dell’associazio­ne fa presente che la comunicazi­one con le persone sorde e deboli d’udito è un problema ancora irrisolto e questo indipenden­temente dall’emergenza sanitaria. «L’auspicio è che quest’esperienza ci insegni a prestare maggiore attenzione all’importanza della comunicazi­one, che deve essere curata maggiormen­te e rivolta a tutti», conclude Rimoldi.

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Inizialmen­te alle conferenze stampa sul coronaviru­s in Tv non c'era la traduzione simultanea in lingua dei segni
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TI-PRESS Per chi non sente è un ulteriore ostacolo

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