laRegione

Non c’è partita, Massagno troppo forte

Il Lugano resiste solo 11’, poi cala la notte

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Il primo derby stagionale va alla Spinelli Massagno, secondo le logiche di quanto visto sinora delle due compagini sui terreni da gioco. Da una parte una squadra completa in ogni reparto, con gente di qualità e di quantità, mentre in campo bianconero una squadra slegata, senza giocatori top, fatta eccezione per Nikolic, dove ognuno va senza qualità specifiche. Ne è uscito un derby che è stato in equilibrio solo per 11 minuti, quando le difese sono state allegre e tutti han trovato i pertugi e anche gli schemi per andare a canestro: 17-11 al 6’, 24-23 sulla tripla di Louissant sulla sirena al 10’. Dopo il -1 in entrata di quarto, 24-25, la Sam ha deciso di cominciare a difendere seriamente e per il Lugano è scesa la notte: un parziale di 18-2 in cinque minuti, 5 palle perse e tanti contropied­i subiti e la partita è finita lì: 44-29 al 6’ e divario salito a 20 alla pausa, 57-37. Un dato: 81% da 2 per Massagno, 46% per il Lugano, semmai ci fosse bisogno, con 22 rimbalzi a 14.

Dopo la pausa il Lugano ha giocato anche alla pari, ma con ritmi ribassati e molti cambi, per il 16-15 di parziale non certamente entusiasma­nte: malgrado ciò il divario è salito a +25, 73-52. Ultimo quarto che, malgrado due time out di Cabibbo per dare la sveglia ai suoi, ha visto la Spinelli toccare il +30, 88-58 al 6’, prima del finale a tarallucci e vino con i giovani in campo. Come si diceva la Sam è una signora squadra, coperta in ogni ruolo, dove nessun giocatore ha toccato i 30 minuti, il che significa energie sempre a disposizio­ne: 5 giocatori in doppia cifra – D. Mladjan 17, Molteni 11, Chukwu 10, Richardson 14, Nottage 17, M. Mladjan 10 – e Martino a 9 (ancora 100% al tiro). Nel Lugano Nikolic 23, Steinmann 12, Aw 10 e briciole per il duo americano, 4 Minnie e 3 Jackson.

«Avevo paura di un calo mentale ma li ho tenuti sulla corda sempre – il commento di Gubitosa –: i problemi del Lugano ci hanno facilitato, ma siamo contenti del nostro cammino, anche perché vedo una certa crescita del collettivo e sappiamo imporre la nostra difesa». Cabibbo non si era illuso: «Non pensavo minimament­e a una sorpresa, sono consapevol­e dell’insieme. Ho visto qualche progresso nel primo quarto poi, preso il primo 9-0, siamo andati nel pallone ed è arrivato il secondo 9-2 che ci ha messo ko. Non ci muoviamo con sincronism­o e la nostra difesa fa acqua da ogni parte». Già, all’immagine dei coast to coast di Dusan Mladjan che, è noto, non è certo Bold: i 24 punti in contropied­e e i 19 su secondi tiri completano il quadro.

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TI-PRESS/F. AGOSTA Chukwu sovrasta Minnie

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