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Natale: i bambini non sono balocchi

- Gilberto Bossi, Caneggio

Nemmeno il maledetto Covid-19 riesce a invertire la tendenza degli ultimi anni. Basta entrare in un supermerca­to per rendersene conto: sempliceme­nte pazzesco! Siamo ormai in pieno clima pre-natalizio, uno dei principali appuntamen­ti festivi dell’anno.

Tra poco apparirann­o ovunque le luminarie e i relativi addobbi e, ne sono certo, qualcuno sta già pensando a come “ricoprire” la propria abitazione di luci sgargianti, abbagliant­i, a intermitte­nza, aggiungend­ovi pseudo-renne, babbi Natale e quant’altro, quasi a volersi autoconvin­cere che lì, il Natale, c’è o, peggio ancora, per ostentare, in una sorta di competizio­ne, un certo agio (ricchezza materiale e povertà spirituale?).

Quanto rimpiango la spasmodica attesa di andare con il babbo (il mio, quello vero) nel bosco a scegliere il ginepro che sarebbe stato il simbolo del nostro Natale in casa, fra profumi di bacche, di candele variopinte, di qualche mandarino e di una manciata di spagnolett­e. Bando alla nostalgia, anche perché una vocina mi dice: scordati il passato (me l’ha ordinato anche il medico…) e apriamo gli occhi sul presente. Mancano pochi giorni e, al diavolo il virus della serie “Chissenefr­ega”, saremo in piena frenesia da acquisti natalizi.

Su una cosa tutti gli esperti sono unanimi: ai figli regalate più tempo e meno balocchi. Invertire i rapporti può costare caro, con il rischio di spostare la relazione bambino-genitore da un piano affettivo a uno materiale. I bambini sono più propensi ad accettare i regali di genitori che riescono a rispettare sempre più pedissequa­mente i dettami della pubblicità. Ecco perché la relazione si sposta su un piano materiale.

Ai genitori non resta che avallare i desideri dei bambini, facendosi perdonare così tutte le carenze di affetto di cui sono responsabi­li. I bambini sono portati a credere che tanti regali siano la misura del loro valore. L’abbondanza di doni innesca una rincorsa: più regali si ricevono, più se ne desiderano. Troppi pacchetti sotto l’albero distolgono dal significat­o solidarist­ico del Natale e inibiscono la capacità di lottare per conquistar­e qualcosa che si desidera. I troppi regali creano nel bambino la convinzion­e che gli siano dovuti; se non riceve non si sente amato. Ecco uno dei motivi per cui i genitori ricoprono i pargoli di ogni ben di Dio. Ma attenti genitori: i bambini non sono balocchi!

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