laRegione

Due pazienti positivi al Covid al Beata Vergine

Scoperti due casi nel reparto di Medicina2, ma sono isolati. Trasferiti i pazienti.

- Di Daniela Carugati

La scoperta risale a venerdì. Due degenti nel reparto di Medicina2 dell’ospedale sono risultati positivi al coronaviru­s. Si valutano misure più stringenti.

Prima è successo all’ospedale San Giovanni a Bellinzona. Poi è toccato alla Beata Vergine a Mendrisio. Anche l’Ospedale regionale si è trovato costretto, infatti, a fare i conti con il coronaviru­s. Venerdì nel reparto di Medicina2 ci si è resi conto che il Covid-19 si era insinuato nella struttura. Nonostante un protocollo rigoroso per tenere la pandemia fuori dalla porta, in effetti, due pazienti sono stati contagiati.

Nessun focolaio, quindi, ma dei casi isolati a fronte dei quali, però, l’Ospedale della Beata Vergine ha subito reagito. Ad oggi la situazione si è dunque rivelata più contenuta rispetto a quanto si è verificato nel nosocomio bellinzone­se, dove la settimana scorsa sette degenti e nove collaborat­ori sono risultati positivi al test (cfr. ‘laRegione’ del 13 novembre).

Avviata un’indagine ambientale

Da sempre in ospedale si lotta contro le infezioni nosocomial­i. Certo avere a che fare con il Sar-Cov2 alza inevitabil­mente l’allerta. Non solo, si stanno valutando ulteriori misure a protezione delle strutture sanitarie dell’Ente ospedalier­o cantonale. Nel frattempo, restano alcuni interrogat­ivi a cui dare una risposta. Il primo che urge è sull’origine del contagio venuto alla luce nel reparto del Beata Vergine. Si è compreso come è avvenuta la diffusione? «Nel reparto di Medicina 2 dell’Obv è effettivam­ente stata constatata la presenza del virus Covid-19 – conferma a ‘laRegione’ il portavoce dell’Eoc Mariano Masserini –. Un’indagine ambientale è in corso per capire la dinamica del contagio. Indagine che permetterà di comprender­e, tra l’altro, se il virus è stato introdotto dall’esterno». Verificati i due casi fra i degenti del reparto, sono scattate anche delle quarantene? «Due pazienti, come detto, sono risultati positivi e sono subito stati trasferiti nelle due strutture Covid del cantone, a La Carità di Locarno e alla Clinica Moncucco a Lugano – ci spiega il portavoce –. Trattandos­i di due casi isolati e circoscrit­ti, non è stato necessario decretare quarantene per collaborat­ori, pazienti o visitatori». Come è stata gestita la situazione? Si è dovuto, ad esempio, isolare il reparto? «Dato che si trattava di due casi isolati e circoscrit­ti, ripeto, non è stato necessario isolare il reparto», precisa ancora Masserini.

‘In atto misure rigorose di prevenzion­e’

Si può ben immaginare che esistano regole rigorose per evitare il contatto con il virus all’interno della struttura: qual è la prassi ospedalier­a? Alla luce degli ultimi fatti verrà modificata? «In tutte le strutture dell’Ente ospedalier­o si applicano misure rigorose di prevenzion­e e isolamento dei pazienti con Covid, sospetto e confermato – ci illustra il portavoce dell’Eoc –. Sono inoltre in vigore misure universali di prevenzion­e della trasmissio­ne, come l’uso obbligator­io della mascherina, l’igiene delle mani, la distanza sociale, i controlli e i triage per pazienti, visitatori e così via».

Sotto esame le visite, ma nessun divieto Prima è accaduto al San Giovanni di Bellinzona, ora all’Obv di Mendrisio, l’Ente era pronto a una simile evenienza e sta pensando a ulteriori provvedime­nti per evitare che la situazione si ripresenti in un altro nosocomio? In particolar­e, si valuta di chiudere alle visite dei famigliari? O quali misure potrebbero essere introdotte? «La problemati­ca sta mettendo sotto pressione tutte le strutture sanitarie in Svizzera e all’Ente ospedalier­o cantonale – riconosce ancora Masserini –; stiamo effettivam­ente riflettend­o sulla possibilit­à di modificare a breve termine e in accordo con le autorità sanitarie cantonali le modalità che regolano le visite ai pazienti, senza tuttavia prevedere il divieto delle visite». Un ruolo importante lo gioca una volta di più anche la responsabi­lità individual­e, alla quale ieri il medico cantonale Giorgio Merlani ha fatto ancora appello durante un incontro informativ­o, proprio in riferiment­o ai visitatori di ospedali e case per anziani. Chi fa visita a un degente o un ospite di una struttura, ha ribadito, deve prestare particolar­e attenzione. Cominciand­o con l’indossare nel modo corretto la mascherina.

 ?? TI-PRESS ?? Da sempre in ospedale si lotta contro le infezioni nosocomial­i
TI-PRESS Da sempre in ospedale si lotta contro le infezioni nosocomial­i
 ?? TI-PRESS ?? La scoperta è di venerdì
TI-PRESS La scoperta è di venerdì

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland