Alvad, un’assistenza più snella e vicina
con Lea Ferrari e Giovanni Berardi, si terrà in modalità online. Per informazioni e istruzione consultare il sito
Aggiornare il sistema di assistenza degli anziani e a coloro che si trovano in una situazione di necessità e hanno bisogno di aiuto. Lo si può fare con un sistema di servizi di prossimità, gestito a livello di rete regionale, per ottimizzare costi e risorse umane. Evitando fastidiose complicazioni di ordine burocratico, spesso fonte d’incomprensioni e difficoltà. È questo l’obiettivo che l’Associazione locarnese e valmaggese di assistenza e cura a domicilio (Alvad) intende perseguire.
Un simposio propositivo
A Muralto l’ha voluto rendere noto attraverso un simposio servito a sottolineare anche i 20 anni d’attività. «Non un simposio celebrativo, ma riflessivo e propositivo», ha spiegato il presidente Stefano Gilardi durante un incontro con la stampa. Sostenute dagli Spitex delle varie regioni ticinesi, le proposte di riorganizzazione (inviate al Dipartimento della sanità e della socialità) si innestano nel quadro della riforma Ticino 2020. I Comuni saranno chiamati a un maggior impegno in questa forma integrata di presa a carico degli utenti. Ne fanno parte ospedali, da sgravare il più possibile (la pandemia insegna quanto questo sia importante), i servizi di aiuto domiciliare e gli Spitex. Gilardi e il direttore dell’Alvad, Gabriele Balestra, quale misura per aggirare la burocrazia e i suoi vincoli, hanno evidenziato la necessità di utilizzare lo strumento della sperimentazione, in modo da poter mettere in pratica la rete integrata, suddivisa per comprensori, con meno direttori amministrativi e sanitari possibili. Snellire l’apparato porterà evidenti benefici anche dal profilo dei costi. Step successivo, a breve termine, sarà quello di fondere le due attuali normative in vigore – la legge anziani e quella sull’assistenza e cura a domicilio – definendo visioni e indirizzi nella pianificazione congiunta 2021-2030. In aiuto si potrà contare sugli enti d’appoggio-volontariato, infermieri indipendenti e servizi privati. In questo contesto pure il ruolo dei servizi sociali comunali potrà essere ripensato.