L’addio: ‘Riposa in pace guerriero’
Commovente e partecipato il funerale del 17enne morto sabato in un incidente di moto
«Troppo presto sei partito, lasciando un vuoto incolmabile. Ora riposa in pace guerriero». È stato il padre, a nome della famiglia avvolta nel dolore, a dedicare le ultime parole al figlio, il 17enne tragicamente scomparso sabato in un incidente di moto a Soragno, sulla strada cantonale a poche decine di metri da casa. In un cimitero di Lugano colmo di persone – almeno cinquecento secondo le stime della polizia –, ma in un crematorio accessibile unicamente a pochi a causa delle misure dovute alla pandemia, un’intera comunità ha detto addio ieri a «un altruista, un gigante buono, con gli occhi curiosi e allegri e il sorriso perenne».
‘Uno di noi’: gli amici con la casacca
della squadra in cui militava Parole che hanno toccato nel profondo i numerosi presenti, accompagnando la commozione del fresco ricordo di un giovane solare e amichevole, con numerose passioni. Prima fra tutte, lo sport. Giocatore di punta dei juniori della squadra di inline hockey dei Lugano Rangers, in prima fila durante la marcia funebre dalla camera ardente al crematorio c’erano i compagni di squadra. Per onorare quello che prima di tutto era un amico, i ragazzi hanno indossato le proprie casacche, cantato cori e preparato uno striscione, per ricordare che il numero 13 resterà per sempre “uno di noi”, stringendosi infine in un lungo abbraccio collettivo con la famiglia al termine della cerimonia.
Il ricordo: ‘Aveva capito che l’amicizia
non ha colore né fazione’
Una cerimonia laica, caratterizzata dalle toccanti parole del papà della vittima. «Era sempre di fretta, correva veloce, forse perché sapeva che il tempo gli era tiranno – ha detto –. Andava a vedere l’Hockey club Lugano ma in fondo in fondo simpatizzava anche per l’Hockey club Ambrì-Piotta. Questo perché aveva già capito che l’amore e l’amicizia non hanno colore né fazione». A unire non è solo la personalità del giovane, ma anche la musica rap, scelta per salutarlo: ‘On the corner’ di Gemitaiz e ‘Curre curre guaglió’ dei 99 Posse. Ma soprattutto la struggente ballata dei Metallica, ‘Nothing else matters’. «È stata l’ultima canzone che mi ha fatto ascoltare sabato mattina» ha ricordato, nella commozione, il padre prima di un desiderio finale: «Ora è il momento del dolore, da domani chi penserà a lui lo faccia nei momenti di felicità».
La nostra redazione rinnova le condoglianze a famigliari e amici. luogo dell’ultimo incidente, direzione Cadro. Ricordiamo brevemente: due auto (incidenti distinti) finite distrutte, un’auto ha urtato il palo di sostegno dello stesso cancello dell’attuale incidente mortale, un’auto ha strisciato un muro di cinta e una ramina dileguandosi, un motociclista è volato in un giardino dove qualche tempo prima si era pure rovesciata una roulotte”.
Il problema? ‘La velocità’
Sotto accusa, spesso, vi sarebbe la velocità dei conducenti: “Va detto che il tratto di strada citato in epigrafe, sulla lunghezza di circa 300/400 metri, invita alla velocità da entrambe le parti di percorrenza, velocità che molte volte non esitiamo a stimare attorno agli 80/100 chilometri all’ora, con frenate e stridolio di gomme all’altezza delle curve e semicurve. Considerato che causa prima del problema è l’eccessiva velocità e la mancata osservanza del limite di 50 chilometri all’ora, il tratto di strada sopra citato richiede un attento esame per l’attuazione di misure fisiche di rallentamento”.
Le soluzioni: ‘Strisce, dossi, lampeggianti’ I cittadini propongono anche una serie di soluzioni, chiedendo all’esecutivo di essere sentiti: “Strisce pedonali di attraversamento in prossimità del negozio di generi alimentari, con relativi dossi, il possibile restringimento ottico di carreggiata in alcuni punti, la segnalazione con lampeggianti in prossimità di scuole e asilo, lo spostamento di cinquanta metri della fermata dell’Arl in direzione Cadro. Va ricordato anche che la forte edificazione degli ultimi vent’anni ha creato parecchie uscite laterali con traffico che s’inserisce con poca visibilità sulla strada cantonale, pure con i relativi pericoli”.