Cosa fa il Municipio per la ‘casa rossa’?
Cantine di Gandria: che fa il Municipio di Lugano per tutelare la “casa rossa” o casermetta ottocentesca? Questo il titolo dell’interpellanza a firma del socialista Raoul Ghisletta e del verde Nicola Schönenberger rivolta all’esecutivo della Città in merito all’ex dogana rivierasca di quello che è oggi un quartiere della Grande Lugano. I due consiglieri comunali mirano in particolare a sapere: procedure edilizie effettuate e contenuti degli interventi edili autorizzati. Si domandano poi se “corrisponde al vero che sono stati fatti degli interventi nell’ottobre 2020 non contemplati nella licenza, come indica l’Associazione VivaGandria nel suo sito, e precisamente due porte finestre, un rialzamento della falda del tetto (con un brutto esagerato frontone), la rimozione di una soletta (in pratica lo sventramento dell’interno) e il tracciamento di un sentiero abusivo per allontanare il passaggio pubblico dall’edificio (questo è inserito nel Piano regolatore come “vicolo-sentiero” e non è stata pubblicata nessuna variante di Pr)”. Infine, Ghisletta e Schönenberger avanzano tre ulteriori questioni: qualora siano in corso interventi non contemplati nella licenza, il Municipio di Lugano intende intimare un blocco edilizio e il ripristino della situazione antecedente? Perché il Municipio di Lugano non ha effettuato alcun passo in tutti questi anni per assicurare la protezione di questo immobile storico? Il Municipio di Lugano ha intenzione di avviare una procedura celere di protezione dell’immobile storico?