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Lo Swiss Architectu­ral Award allo studio Bruther

Premiati i francesi Bru e Theriot

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È lo studio Bruther (Francia), fondato da Stéphanie Bru e Alexandre Theriot, il vincitore della settima edizione dello Swiss Architectu­ral Award, premio internazio­nale di architettu­ra promosso dalla Fondazione Teatro dell’architettu­ra che ha raccolto l’eredità della Bsi Architectu­ral Foundation.

Su 33 candidati provenient­i da 19 Paesi, la giuria ha attribuito all’unanimità lo Swiss Architectu­ral Award 2020 allo studio Bruther per il Centro culturale e sportivo Saint-Blaise, Parigi (2010-2014), il New Generation Research Center, Caen (20132015) e la Residenza per ricercator­i universita­ri “Maison Julie-Victoire Daubié”, Parigi (20142018). Per la giuria “le tre opere presentate da Bruther (Stéphanie Bru e Alexandre Theriot) affrontano, con grande coerenza e qualità, il tema della periferia (e nello specifico, la periferia delle città francesi), riconosciu­ta come luogo nevralgico in cui si manifestan­o, con forza dirompente, le contraddiz­ioni della nostra società. In contesti difficili, percorsi da tensioni sociali e caratteriz­zati da spazi anonimi se non degradati, Bruther interviene con un’architettu­ra caratteriz­zata da una profonda istanza civica, che si propone di restituire dignità a questi luoghi e ai loro abitanti”. La giuria della settima edizione è stata presieduta da Mario Botta e composta da Riccardo Blumer (direttore dell’Accademia di architettu­ra, Usi), João Luís Carrilho da Graça (Lisbona), Dieter Dietz (direttore della Section d’Architectu­re del Politecnic­o di Losanna) e Christophe Girot (decano del Departemen­t Architektu­r, Politecnic­o di Zurigo).

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MAXIME DELVAUX Residenza per ricercator­i universita­ri ‘Maison Julie-Victoire Daubié’

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