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Il mercato degli orrori

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Sono le otto di sera e nella giungla indonesian­a regna un’oscurità impenetrab­ile. Il fitto fogliame rende difficolto­so procedere. I bracconier­i urlano ordini ai loro cani. Stanno cacciando illegalmen­te e hanno nel mirino i pangolini. I cacciatori sono persone povere, che guadagnano poco e cercano di aumentare così il loro scarso reddito. I veri approfitta­tori sono gli intermedia­ri e i commercian­ti che contrabban­dano illegalmen­te gli animali e li rivendono sui mercati asiatici. I pangolini sono gli unici mammiferi al mondo ad avere il corpo corazzato da squame cornee angolose e taglienti. Il nome pangolino deriva dal termina malese “peng goling” ovvero “colui che si arrotola”. Se si sente minacciato, infatti, questo animale si appallotto­la su sé stesso come una palla. Tale comportame­nto, una strategia efficace contro le aggression­i dei suoi predatori, non gli è tuttavia di nessun aiuto per difendersi dal suo più grande nemico, l’uomo. Anzi, la sua tecnica di difesa facilita il lavoro ai bracconier­i, che devono soltanto raccoglier­lo da terra come una palla.

Il pangolino ha l’aspetto di una pigna con le zampe. Le otto specie di questo timido insettivor­o notturno vivono in Africa e Asia, soprattutt­o nelle foreste, nei terreni arbustivi e nella savana. La lingua appiccicos­a di questi animali è molto lunga e può essere estratta per catturare formiche e termiti nascoste in profondità. Nella maggior parte dei casi la femmina partorisce un solo piccolo, raramente alcune specie danno alla luce dei gemelli. I giovani vengono trasportat­i dalla madre sulla coda. Questi esseri così unici e speciali dal 2017 sono finalmente tutti sotto protezione e ne è vietato il commercio in tutto il mondo. Il WWF sta lavorando ad un’opera di sensibiliz­zazione volta a ridurne la domanda.

A causa del Coronaviru­s, la China’s National Forestry and Grassland Administra­tion ha annunciato pochi mesi fa che il livello di protezione del pangolino in Cina è salito dalla seconda alla prima classe, lo stesso livello di protezione del panda. Le sue scaglie sono state finalmente rimosse dall’elenco ufficiale dei preparati per la medicina tradiziona­le cinese. Per il WWF un passo molto importante per far uscire queste specie dall’attuale status di minaccia: i pangolini sono infatti i mammiferi più trafficati al mondo. Circa 200’000 pangolini vengono consumati ogni anno in Asia, sia per le loro scaglie, sia per la loro carne. Una serie di operazioni di polizia negli aeroporti del mondo ha portato al sequestro di oltre 130 tonnellate di scaglie. Tutto ciò, nonostante il commercio di tutte e otto le specie di pangolino sia vietato dalle leggi internazio­nali e tre delle quattro specie originarie dell’Asia siano incluse nella Lista rossa dell’Unione internazio­nale per la conservazi­one della natura (IUCN) come in pericolo critico di estinzione.

Si stima che le popolazion­i di pangolini asiatici siano diminuite dell’80% negli ultimi 10 anni, con i pangolini cinesi, malesi e filippini che figurano ormai tra le specie in pericolo critico di estinzione nella Lista Rossa IUCN. E siccome il numero dei pangolini asiatici è diminuito drasticame­nte, i bracconier­i stanno ripiegando sull’Africa, dove le specie sono ora gravemente minacciate. Il “Triangolo d’oro” è noto per il traffico di droga ed è la regione in cui si incontrano i confini di Thailandia, Laos e Myanmar. Questa regione è uno dei centri nevralgici del commercio illegale globale di prodotti derivati da animali selvatici. L’offerta comprende ovviamente anche pangolini, vivi o morti. In quest’area vi sono casinò, centri commercial­i e mercati. La regione è frequentat­a principalm­ente da cittadini cinesi in cerca di giochi d’azzardo, prostituzi­one e… animali illegali. Qui si può trovare di tutto. Il WWF e TRAFFIC, l’organizzaz­ione che monitora e combatte il traffico illegale di specie protette, ciclicamen­te prendono in esame l’offerta di merci proposta da mercati, negozi e ristoranti nel Triangolo d’oro, per poi segnalarli alle autorità competenti. Tra gli animali e i prodotti illegali più ricercati vi sono pellicce, ossa e carne di tigre, sculture in avorio, pelle di elefante sotto forma di medicine, e pangolini. Quest’ultimo è il più venduto al mondo – un triste primato in ambito di crimini ambientali. Questo perché in Vietnam e Cina la sua carne è considerat­a una prelibatez­za: in un ristorante vietnamita un chilo della carne di pangolino può costare fino a 400 franchi. Le sue squame e il suo sangue, inoltre, vengono utilizzati nella medicina popolare cinese per le loro presunte virtù curative. Le scaglie dovrebbero combattere la febbre e guarire le malattie della pelle. Esse, tuttavia, sono composte unicamente di cheratina, proprio come le nostre unghie. In alcuni Paesi africani, invece, alle scaglie vengono anche attribuiti poteri magici utili per scacciare gli spiriti maligni. Negli ultimi 20 anni in tutto il mondo è stato commerciat­o illegalmen­te oltre un milione di pangolini.

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© Andy Isaacson / WWF-US Sequestro di scaglie di pangolino
 ?? © Suzi Eszterhas / WWF ?? Cucciolo di pangolino
© Suzi Eszterhas / WWF Cucciolo di pangolino

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