laRegione

Per le Scuole al Burio la difesa di Ppd e Plr

-

A Gordola non si placa lo scontro per il Centro scolastico al Burio. Sul tema intervengo­no Plr e Ppd, difendendo le recenti decisioni del Consiglio comunale, che ha concesso due crediti: 195mila franchi per un ulteriore finanziame­nto dei costi di progettazi­one e 3,8 milioni di franchi per la prima tappa di risanament­o della palestra. Crediti contro i quali è stato lanciato un doppio referendum dal comitato “per una scuola nuova”, sostenuto da Alternativ­a Gordola e da Lega-Udc.

Per il presidente della sezione Ppd Giovanni Comotti e per il suo collega del Plr Mauro Andreotti, che firmano una presa di posizione congiunta, inviata ai media ieri, è in corso una campagna di disinforma­zione. “Che la democrazia diretta sia il vanto e l’orgoglio della Svizzera è un dato di fatto e una certezza sul quale i nostri partiti poggiano le loro stesse fondamenta nelle quale abbiamo sempre creduto e ci identifich­iamo – si legge nel comunicato stampa –. Quando la disinforma­zione è però sapienteme­nte camuffata invocando questi strumenti, si rende necessario intervenir­e per informare correttame­nte i cittadini per permettere loro una scelta consapevol­e e ponderata”. Dopo 12 anni, tre legislatur­e, numerosi studi e approfondi­menti, a Gordola il 26 ottobre i due partiti di centro hanno voluto porre la parola fine alle discussion­i, dando il via ai lavori che, “senza ulteriori tentenname­nti, permettere­bbero di avere nell’autunno dell’anno prossimo una palestra risanata: primo importante tassello nel progetto di risanament­o complessiv­o delle Scuole al Burio, che dovrà essere plafonato a 16 milioni di franchi al netto dei sussidi. Un’eventuale votazione, non ipotizzabi­le prima della prossima primavera, rischia però di far slittare l’inizio dei lavori di un ulteriore anno, con conseguent­i ritardi, infinite discussion­i e altri inutili costi che i cittadini sarebbero chiamati a pagare. Ciò non viene mai menzionato, lasciando intendere che tutto resterebbe sempliceme­nte congelato in attesa del voto popolare”.

E ancora: “Lascia inoltre perplessi continuare a leggere che i costi di un risanament­o, che tra una stampa di un volantino e l’altra lievitano magicament­e e inspiegabi­lmente, aumenteran­no il debito del Comune e il suo moltiplica­tore, dimentican­dosi che secondo la stessa logica, la medesima argomentaz­ione vale anche per una nuova scuola. Al contrario i costi milionari per la demolizion­e, lo sgombero e il ripristino del riale sottostant­e vengono abilmente sottaciuti. La logica dell’usa e getta non ci appartiene. La riteniamo un atto scellerato verso uno stabile di tale pregio e volume in una posizione panoramica invidiabil­e. Ci si domanda se tale approccio demolitore e cementific­atore si voglia apportarlo anche a ogni altro immobile di Gordola dopo soli 50 anni”.

In conclusion­e: “Rivolgiamo l’invito a chi intende sostenere il referendum di porre la seguente domanda ai promotori: quale nuova scuola verrà realizzata? Otterrete 4’751 risposte diverse (quanti i cittadini di Gordola) dato che ad oggi non c’è alcun progetto concreto per la nuova scuola. Un foglio bianco ancora completame­nte da scrivere, se non per la fotografia scaricata da internet e posta in bella vista sui volantini propagandi­stici. Dodici anni per tornare ai piedi della scala! Quanti per vedere una nuova scuola ancora tutta da immaginare? Nel frattempo però l’istituto al Burio necessiter­à giocoforza di ulteriori investimen­ti milionari di manutenzio­ne straordina­ria che gli stessi referendis­ti paradossal­mente sollecitan­o”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland