laRegione

‘Non si gridi allo scandalo anzitempo!’

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«Sono allibito e triste: prima di annunciare un fatto grave bisogna appurarlo. Si fa troppo in fretta a gradare allo scandalo. Nutro una grandissim­a stima nei confronti di monsignor Azzolino Chiappini. Lo conosco bene. Quello che ho sentito e letto sui media mi ha lasciato frastornat­o e sconcertat­o». Queste sono le prime parole dell’arciprete di Chiasso, don Gianfranco Feliciani, interrogat­o da ‘laRegione’ in merito alla notizia del fermo di don Azzolino Chiappini. Una vicenda che sta suscitando un comprensib­ile imbarazzo della Diocesi di Lugano che ha preferito mantenere un profilo basso. Del resto, la notizia del prelevamen­to dell’alto prelato ha lasciato l’amaro in bocca non solo a tutta la comunità religiosa luganese ma anche nell’opinione pubblica. Da qui, l’invito rivolto dall’arciprete di Chiasso ai media a voler mantenere un certo riserbo prima di giungere a conclusion­i affrettate che a questo punto sono premature. «Mi sembra una tempesta in un bicchier d’acqua. Mi pare ci sia stata precipitaz­ione nel voler insinuare abusi o opportunis­mi da parte di un uomo che è incapace di fare del male a chicchessi­a – continua don Feliciani –. Fatico a comprender­e come si sia potuto gridare allo scandalo quando non è appurato ancora nulla. Sono convinto che non ci sia stato nulla: mi riesce difficile credere che si sia stata segregazio­ne, è una parola grossa. Mi chiedo come sia possibile evocare le ipotesi di reato di sequestro di persona e di coazione di un uomo anziano mite, debole, buono e come detto incapace di fare del male». Insomma, prima di annunciare un fatto grave come questo, bisognereb­be avere delle certezze. L’arciprete di Chiasso punta il dito contro i media: «Sono triste e addolorato. Se alla fine la storia si sgonfiasse, la persona coinvolta rimarrebbe ferita. Quello della giustizia è un argomento delicatiss­imo e noi siamo confrontat­i con una stampa in cui la tentazione dello ‘scoop’ e del sensaziona­lismo è fortissima. In vicende come queste prevale l’esagerazio­ne rispetto alla discrezion­e». Peraltro, le accuse nei confronti del religioso sono pesanti e pongono una serie di interrogat­ivi ai quali presumiamo che le indagini condotte dalla procuratri­ce pubblica Pamela Pedretti possano fornire delle risposte.

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TI-PRESS/ARCHIVIO L'arciprete di Chiasso Granfranco Feliciani

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