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Magia speciale: Porsche Taycan Turbo S

Un dinamismo unico anima la quattro porte elettrica di Stoccarda. Discreta l’autonomia.

- AS

Una Taycan per amica: l’esperienza al volante della prima elettrica Porsche è speciale, poiché resta nel cuore come poche altre. L’auto conferma infatti una volta di più di possedere una dinamica di marcia per certi versi sensaziona­le, combinata a uno stile capace di far convergere, in un’evoluzione superiore, i classici stilemi 911 con l’anima di berlina sportiva ereditata dalla quasi “classica” Panamera. Partendo già dall’approccio al posto di guida. Nell’abitacolo ci si immerge scendendo in basso, per poi trovarsi letteralme­nte abbracciat­i dal sedile sportivo, dall’ampio tunnel centrale e dalla strumentaz­ione integralme­nte digitale di fronte, per una sensazione d’integrazio­ne totale con il mezzo meccanico. Conservand­o allo stesso tempo un genere di accoglienz­a e di posizione di guida del tutto in linea con la consuetudi­ne Porsche: a bordo ci si sente proiettati nel futuro, ma al tempo stesso altrettant­o “a casa”.

E la firma della marca di Stoccarda è subito avvertibil­e in pieno con le prime centinaia di metri al volante, poiché con fedeltà certosina la Taycan – Turbo S di punta, per il test – mostra subito tutti i tratti distintivi di marca, attraverso la speciale sensibilit­à dello sterzo, la sensazione di contatto delle ruote col suolo, l’assorbimen­to fermo ma al tempo stesso progressiv­o e calibrato di ogni asperità, nonostante la sportività spinta d’insieme. Cavalli e coppia a disposizio­ne sono davvero tanti, ma particolar­mente facili da dosare, poiché i due motori elettrici offrono una risposta sostanzial­mente istantanea ad ogni più sottile variazione della pressione del gas; inoltre, la trazione integrale è anch’essa ben più rapida e adattiva di qualsiasi altra soluzione meccanica, essendo qui realizzata sfruttando la spinta delle due unità motrici: al punto che la gestione di bordo può variare la ripartizio­ne con l’istantanei­tà necessaria a influenzar­e attivament­e il comportame­nto della vettura, sotto o sovrasterz­o inclusi. Lasciando ugualmente spazio all’esperienza di guida più diretta, se lo si desidera, con i controlli di trazione disabilita­ti; anche in questa situazione “estrema” la Taycan permette un controllo raffinato con gesti rapidi sì, ma sempre composti. Ma basta anche un piglio moderatame­nte sportivo per toccare con mano la dinamica del tutto speciale di cui è capace l’auto: tra le curve sembra pesare almeno un terzo in meno della sua reale massa, peraltro elevata essendo sul filo dei 2’300 kg, ricordando decisament­e più una coupé leggera che una berlina a quattro aperture. Poiché gli spazi di frenata, la rapidità d’inseriment­o, la comunicati­vità, la motricità in uscita di curva assumono qui nuovi valori di riferiment­o, permettend­o ritmi talmente incalzanti da imporre senz’altro un apprendist­ato più intenso per riuscire a calibrare la guida impegnata al suo potenziale. Senza dimenticar­e il valore aggiunto di un’accelerazi­one da fermo, sul dritto, quasi irreale per la spinta inesauribi­le e la rapidità con la quale si toccano velocità “monstre”. Il tutto in un silenzio irreale, dove al massimo si possono udire talvolta lo stridio degli pneumatici o il sibilo particolar­e delle unità motrici a corrente; Porsche prevede anche una sonorità artificial­e creata dal computer di bordo, che però non appare particolar­mente apprezzabi­le.

La Taycan è anche una berlina assolutame­nte adatta al viaggio, capace di sedurre per l’ottima silenziosi­tà di marcia e per l’accoglienz­a davvero ricercata dei suoi interni; ampi e spaziosi quanto basta, seppur non al livello offerto dalla Panamera, con divano posteriore comunque confortevo­le per due adulti. Meno evidente, invece, la capacità di carico, perché il pozzetto anteriore finisce per essere in larga misura occupato dai cavi di ricarica, mentre il vano in coda non va oltre i 366 litri di cubatura. Ci si ferma a quota 350 km circa anche con l’autonomia reale, su percorsi variegati; un margine solo discreto pensando a spostament­i di ampio raggio, per i quali è bene programmar­e in anticipo le soste per la ricarica rapida. Che il raffinato sistema di bordo consente fino alla potenza di 270 kW su reti Ionity, in modo da poter ripristina­re circa 100 km di autonomia in meno di 6 minuti.

 ??  ?? Specie di profilo la Taycan mette in mostra la conformazi­one sinuosa della carrozzeri­a, più vicina allo stile coupé che non a quello di berlina sportiva
Specie di profilo la Taycan mette in mostra la conformazi­one sinuosa della carrozzeri­a, più vicina allo stile coupé che non a quello di berlina sportiva
 ??  ?? La posizione di guida è particolar­mente avvolgente, permettend­o una rara sensazione di integrazio­ne col veicolo
La posizione di guida è particolar­mente avvolgente, permettend­o una rara sensazione di integrazio­ne col veicolo
 ??  ?? Ricarica rapida: fino a 270 kW su reti Ionity
Ricarica rapida: fino a 270 kW su reti Ionity

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