Cielo chiuso
‘Bad students’
Bangkok – Migliaia di studenti delle scuole superiori si sono ritrovati nel centro di Bangkok per chiedere una riforma del sistema scolastico, le dimissioni del Primo ministro e una riforma della monarchia. Incoraggiati dal movimento pro-democrazia che ha scosso la Thailandia da quest’estate, i ragazzi hanno creato un loro gruppo che hanno chiamato ‘Bad students’.
Revisione dei programmi, allentamento delle regole, uguaglianza, diritto di parola, sono le loro rivendicazioni in un paese come la Thailandia nel quale i testi scolastici sorvolano su molti degli eventi politici degli ultimi decenni concentrandosi sulle vite dei monarchi. Le scuole seguono inoltre standard di abbigliamento molto rigidi, coda di cavallo obbligatoria e nastro per capelli per le ragazze e acconciatura militare per i ragazzi. “La scuola non è un posto sicuro” per le ragazze, era scritto su un cartello retto da una studentessa che aveva lo scotch sulla bocca in segno di protesta.
Ieri il premier Prayut Chan-o-cha, contro il quale la protesta va ormai avanti da mesi, ha alzato i toni dello scontro avvertendo che “il governo farà rispettare tutte le leggi”, anche quella di lesa maestà che punisce con fino a 15 anni di carcere qualsiasi diffamazione nei confronti del re.
“I limiti sono stati superati”, ha aggiunto. Migliaia di manifestanti si sono riuniti nella capitale thailandese mercoledì. Il giorno prima, sei persone sono state ferite durante gli scontri tra manifestanti, forze di sicurezza e ultra-realisti, in un’escalation di violenze senza precedenti dall’inizio delle proteste.
alle porte di Gouda, mentre 90’000 polli a Witmarsum, nella regione del Friesland, nel nord del Paese.
In entrambi i casi il sospetto del propagarsi di una forma “altamente contagiosa della variante H5” ha indotto a intervenire, ha precisato il ministero.
New York – Gli Stati Uniti sono ufficialmente usciti da Open Skies, il trattato con la Russia che consente agli americani e ai russi di sorvolare i rispettivi territori con strumenti di rilevazione elettronica per garantire che non stiano preparando attacchi militari. L’uscita segna la fine del processo di notifica iniziato sei mesi fa. Lo riporta Fox citando alcune fonti dell’amministrazione.
Il trattato Open Skies è entrato in vigore nel 2002 e lo scorso maggio Donald Trump aveva annunciato la sua intenzione di volerlo abbandonare.