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‘AlpTransit venga completata presto’

Sì alla mozione di Pini (Plr): ‘Uno studio per valutare rischi di un’opera incompiuta’

- Di Jacopo Scarinci

AlpTransit deve essere completata a sud di Lugano e con l’aggirament­o di Biasca e Bellinzona. E il Consiglio di Stato deve attivarsi perché questo completame­nto avvenga il prima possibile. Lo sostiene – e non è la prima volta – il Gran Consiglio, che dando il proprio sostegno unanime al rapporto commission­ale di Samantha Bourgoin (Verdi), chiede al governo, parole della relatrice, «di partecipar­e con decisione alla consultazi­one federale sulla Mobilità e territorio 2050 e di commission­are uno studio strategico sul completame­nto di AlpTransit». Richieste per Bourgoin «fondamenta­li» perché «tra poche settimane vedremo l’entrata in funzione della Galleria di base del Monte Ceneri, e se non si fosse pensato strategica­mente oltre 30 anni fa, oggi non potremmo parlare della possibilit­à di completare questa grandiosa opera». La preoccupaz­ione è che «l’approccio del governo non sia sufficient­emente proattivo, il rischio è di slittare alle calende greche e che si condizioni la progettazi­one, realizzazi­one e finanziame­nto di questo completame­nto». Il problema è, però, che le opere in questione vengono considerat­e una priorità secondaria dalla Confederaz­ione, e il finanziame­nto sarà oggetto di una futura fase di ampliament­o. La cui pianificaz­ione avrà inizio già nel 2021.

Per questo il liberale radicale Nicola Pini, che ha ripreso la mozione firmata dall’allora granconsig­liere Alex Farinelli assieme a tutti i capigruppo, richiama al bisogno che «anche in questo periodo complesso la politica continui a pensare al domani e al dopodomani. Questo studio che valuta i rischi del non completame­nto della struttura sarà una freccia in più nell’arco del Ticino per sensibiliz­zare Berna».

Gli fa eco Sebastiano Gaffuri, sempre Plr: «In ambito infrastrut­turale è notoria la difficoltà ad accedere ai fondi della Confederaz­ione, la concorrenz­a tra Cantoni è forte ed è indispensa­bile che il Ticino sviluppi una strategia credibile e condivisib­ile». Il sostegno arriva anche dalla Lega, che con Amanda Rückert ricorda che «l’utilità reale di AlpTransit senza completame­nto è impossibil­e, occorre percorrere tutte le vie possibili perché non resti l’ultimo fanalino di coda del raccordo commercial­e che unisce Rotterdam a Genova».

Il popolare democratic­o Fabio Battaglion­i fa presente che «questo parlamento ha già chiesto più volte la realizzazi­one totale dell’opera, permettere che non venga completata ancora per decenni significa danneggiar­e l’ambiente, ostacolare la mobilità e fare un cattivo servizio all’economia». Il fatto che, al momento, AlpTransit sia un’opera incompiuta per Henrik Bang (Ps) «si deve al compromess­o degli anni 90, che ha visto dare la precedenza agli investimen­ti per le gallerie di base e poi a tutto il resto. Allungare la scadenza al 2040/2050 è inaccettab­ile con i problemi di traffico presenti nel Sottocener­i: da noi socialisti ci sarà sempre un incondizio­nato appoggio a tutte le iniziative che possono portare al completame­nto a sud di Lugano e all’aggirament­o di Biasca e Bellinzona».

Prima del sì unanime del parlamento alle richieste della mozione, l’appello di due deputati della Riviera. Sem Genini (Lega) e Claudio Isabella (Ppd) fanno presente che «sono opere fondamenta­li per il nostro territorio: la realizzazi­one totale deve essere rispettata, per tutta la popolazion­e».

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TI-PRESS Anche a sud di Lugano. E attorno a Biasca e Bellinzona

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