La situazione resta tesa
Il numero d’infezioni da coronavirus si sta stabilizzando, sebbene a un alto livello, gli ospedali hanno ancora abbastanza letti per cure intense e il contact tracing ha ricominciato a funzionare. È quanto affermato ieri dagli esperti durante il consueto appuntamento con i media per fare il punto sulla situazione.
Ad ogni modo, quanto a un vaccino, sarà praticamente impossibile che si cominci prima di gennaio, e sarebbe già positivo se fosse possibile incominciare a immunizzare la popolazione nella prima parte dell’anno prossimo, ha sostenuto Virginie Masserey, responsabile della sezione malattie trasmissibili presso l’Ufficio federale della sanità pubblica. Non è infatti prevista alcuna autorizzazione urgente.
In merito alla situazione pandemica, il tasso di decessi di 12 morti per 100mila abitanti è paragonabile a quanto sta accadendo in Francia, Italia o Spagna. Rispetto alla prima ondata, la seconda si sta rivelando più elevata e prolungata, ha affermato Masserey. Per Martin Ackermann, presidente della Task Force nazionale Covid-19, l’andamento della pandemia dimostra che si è riusciti a dimezzare il numero di contagi nelle ultime due settimane, con un tasso di riproduzione sceso allo 0,78.
A spiccare per la rapidità della diminuzione di questo fattore è soprattutto la Romandia, mentre in altre regioni si assiste a una stabilizzazione se non a un leggero incremento. Nel Ticino, il tasso è fissato non lontano dallo 0,9 (10 positivi contagiano in media 9 persone).