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Il piroscafo ‘Patria’ è per ora salvo

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È salvo, almeno per ora, il piroscafo Patria. Lo storico natante varato nel 1926, in ‘zona Cesarini’ (una decisione doveva essere presa entro lunedì 30 novembre) ha ottenuto dal Registro Navale Italiano uno proroga fino al 30 giugno del 2021 del “certificat­o di classe”, una sorta di carta di circolazio­ne del gigante del Lario, indispensa­bile per consentire il passo successivo ovvero il restauro del natante salvato dalla demolizion­e a metà degli anni 90. A sollevare il problema era stata la Famiglia Comasca protagonis­ta, ormai trent’anni fa, del salvataggi­o del piroscafo solo in parte restaurato dall’Amministra­zione provincial­e, che ne è proprietar­io, ovvero l’armatore. Nelle ultime settimane numerose le associazio­ni scese in campo per salvare il Patria, fra cui le Associazio­ni svizzere ‘Amici dei piroscafi a vapore’ che solcano le acque dei laghi e dei fiumi della Confederaz­ione. “Vi chiediamo di fare il massimo per rinnovare il permesso di servizio per il Patria – l’appello svizzero –. Il vostro piroscafo è molto conosciuto anche tra gli appassiona­ti dei vapori nella Svizzera. Questo battello fa parte della storia della navigazion­e in tutta Europa, è un importante testimone contempora­neo anche della storia della tecnica e industria”. Nei mesi scorsi era arrivato il via libera da parte della Soprintend­enza alla possibilit­à di concedere in uso l’imbarcazio­ne alla Como Lake Steamship Company di Giorgio Porta ed Enrico Guggiari, rispettiva­mente presidente e vice presidente dell’Aeroclub Como. I due imprendito­ri attivi nel settore del turismo si sono impegnati a rimettere a nuovo il piroscafo per trasformar­lo in un albergo di lusso viaggiante, sulla falsariga delle imbarcazio­ni storiche che navigano sul Danubio o il lago di Costanza.

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