Profumo di terra e competizioni
Torna la berlinetta ‘cattiva’ direttamente ispirata alle vetture impegnate nel Mondiale Rally. Unʼinedita versione tre porte con trazione 4x4 e 261 cavalli, suggestiva nel look, avanzata tecnologicamente e capace di sfoggiare un dinamismo a dir poco esila
Hai voglia il sogno di guidare, su strada, le berlinette sportive direttamente derivate da quelle in azione nel Mondiale Rally. I tempi di Mitsubishi e Subaru “pepate” sembravano definitivamente lasciati alle spalle con l’avvento delle più recenti WRC costruite su misura partendo soltanto dalla base del modello di serie, senza più alcuna diretta correlazione sul piano delle prestazioni. Per la nuova “arma” da mondiale, però, Toyota ha sovvertito ogni schema lanciando una versione del tutto speciale della Yaris ultima generazione: carrozzeria speciale a 3 porte, trazione integrale e motore tre cilindri 1.6 turbo per costituire la base di omologazione (2’500 esemplari) del nuovo modello da impegnare in gara ai massimi livelli. A firmare il progetto inedito niente di meno della divisione sportiva Toyota Gazoo Racing in unione con il partner Tommi Mäkinen Racing, che hanno saputo dar vita a un’auto - finalmente - del tutto speciale: strettina dentro, è vero, ma capace di risvegliare tutto il gusto della berlinetta cattiva in chiave ultramoderna.
Una botta di steroidi
Con i suoi passaruota bombati oltre misura specie al posteriore, le generose aperture frontali per la massima aerazione e un’altezza ridotta di 4 centimetri rispetto alla 5 porte, la GR spicca in prima linea con il suo look davvero aggressivo, da ogni lato la si osservi; e da dentro, la posizione di guida raccolta, ribassata e centrale, è proprio ideale per sentirsi in contatto diretto con il mezzo meccanico. L’1.6 tre cilindri turbo ha una sonorità più soffusa di quanto ci si aspetti, ma chiarisce subito la sua indole aggressiva sfoderando una spinta poderosa ed elastica, con un allungo che si spinge fin oltre i 6’500 giri cui corrisponde la massima potenza. L’autentica magia della vettura rimane tuttavia la trazione integrale permanente, non soltanto in grado di evidenziare una trazione mostruosa in uscita di curva, ma anche di influenzare attivamente il carattere più dinamico della vettura con la possibilità di regolarne la risposta in base alla modalità di marcia prescelta, tramite il manettino sul tunnel centrale. Sono a disposizione tre regolazioni, con in primo piano quella sportiva che premia nettamente la spinta al retrotreno, in modo da privilegiare un certo sovrasterzo di potenza in uscita di curva, così come quella dedicata alla pista (Track) che invece suddivide la trazione in maniera uguale tra avantreno e retrotreno, favorendo la massima rapidità di azione. Non basta? Niente paura: il pacchetto Circuit opzionale, destinato a chi vuole il massimo, aggiunge un assetto ulteriormente rigido rispetto a quello già molto sportivo di serie, oltre ai due differenziali autobloccanti Torsen sia all’avantreno sia retrotreno: così equipaggiata la Yaris GR diventa davvero un’arma letale tra le curve, incollata alla strada quanto guizzante e reattiva in uscita dalle curve in successione.
Sguardo alla tradizione
Riuscita la sistemazione di guida: il sedile parecchio avvolgente permette movimenti ridotti del corpo pur consentendo un buon accesso ai comandi, con volante di diametro compatto, pedaliera in alluminio comodissima per il punta-tacco e infine una leva del cambio ben accessibile per poter agire con la massima celerità; la trasmissione è classicamente manuale ma è rapida, diretta e si fa amare in un istante. Al pari dell’agilità diretta e comunicativa di questa sportiva “tascabile”, guizzante e autenticamente di razza: si fa amare subito e non stanca mai, con la suggestione aggiuntiva di far rivivere i fasti di fine anni Novanta della progenitrice Toyota Celica GT-Four, largamente vincente nelle stagioni WRC dell’epoca.