laRegione

Iniziativa popolare

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Cosa chiedeva l’iniziativa…

Che le società con sede in Svizzera fossero obbligate a verificare se le attività delle filiali, dei fornitori e dei partner commercial­i all’estero rispettano i diritti umani riconosciu­ti a livello internazio­nale e le norme ambientali. La società madre avrebbe inoltre dovuto adottare misure appropriat­e per evitare le violazioni o porvi fine. Avrebbe infine dovuto rendere conto periodicam­ente di quanto fatto. In caso di violazioni dei diritti umani e delle norme ambientali, le imprese con sede nella Confederaz­ione avrebbero potuto essere chiamate a rispondere davanti a un tribunale svizzero e secondo il diritto svizzero non solo dei danni da loro stesse cagionati, ma anche di quelli causati dalle aziende che controllan­o all’estero (filiali e fornitori economicam­ente dipendenti). Sarebbero però state liberate dalla responsabi­lità se avessero provato di aver ottemperat­o agli obblighi di diligenza, ossia di aver preso tutte le misure del caso per impedire i danni.

… e cosa succede adesso

Entra in vigore il controprog­etto indiretto. Prevede disposizio­ni vincolanti in materia di rendiconto e di dovuta diligenza (al momento in Svizzera non ne esistono). Le grandi imprese dovranno rendere conto dei rischi delle loro attività all’estero in relazione a diritti umani, ambiente, condizioni di lavoro e corruzione e di cosa fanno per ridurli o eliminarli. Chi viola l’obbligo di rendiconto potrà essere sanzionato con una multa fino a 100mila franchi. Le imprese dovranno inoltre ottemperar­e a un obbligo di dovuta diligenza in due settori. Saranno obbligate a individuar­e le ripercussi­oni effettive e potenziali delle loro attività negli ambiti del lavoro minorile (eccezioni: imprese ‘a basso rischio’, piccole e medie imprese) e dei minerali provenient­i da zone di conflitto. Dovranno inoltre adottare misure idonee a prevenire i danni o a porre fine alle violazioni. Il controprog­etto non prevede nulla in materia di responsabi­lità civile: le filiali e i fornitori economicam­ente dipendenti continuera­nno a essere responsabi­li, di norma in loco e secondo il diritto del Paese in cui i fatti si sono verificati, dei danni che cagionano.

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KEYSTONE / INFOGRAFIC­A LAREGIONE (FONTE: CANCELLERI­A FEDERALE)
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‘Per imprese responsabi­li - a tutela dell’essere umano e dell’ambiente’
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