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Il gioco d’azzardo nella quotidiani­tà

Lotterie e gratta e vinci gratuiti sono sempre più spesso utilizzati per scopi pubblicita­ri

- Di Giada Bianchi

Strategie di marketing, azioni pubblicita­rie e sistemi di intratteni­mento gratuiti oggi comprendon­o gratta e vinci, lotterie e giochi online per bambini: gesti simili al gioco d’azzardo in cui manca solo la componente denaro.

A breve i centri commercial­i e le grandi catene di distribuzi­one si presentera­nno in veste natalizia con addobbi, proposte e offerte spesso accompagna­te da sistemi di intratteni­mento legati alla fortuna come lotterie e gratta e vinci. Un gesto quello del gioco ormai entrato nella quotidiani­tà e utilizzato sempre più spesso dai settori marketing e pubblicità. Ma possono queste tipologie di intratteni­mento influenzar­e persone che mai si avvicinere­bbero a una casa da gioco o al gioco d’azzardo? Secondo lo psichiatra Tazio Carlevaro, socio onorario e fondatore del Gruppo Azzardo Ticino - Prevenzion­e (Gat-P), se si osserva la popolazion­e da un punto di vista ampio si tratta di un’ipotesi remota, mentre nelle fasce più sensibili certe attività possono generare processi in grado di portare alla patologia. Conferma che arriva anche dalla psicologa e psicoterap­euta Anna Maria Sani, membro onorario Gat-P, per cui utilizzare questi sistemi nei punti vendita di prodotti alimentari può creare pensieri magici come ricordare solo le volte in cui si è vinto, avere illusioni o superstizi­oni legate alla fortuna o pensare di avere un ruolo attivo nella vincita, e quindi stimolare il desiderio di giocare in seguito d’azzardo.

Per quale motivo offrire questi sistemi di gioco risulta così interessan­te? Sempre secondo il Dottor Carlevaro servono per fidelizzar­e la clientela; incentivan­o la persona a tornare per poter vincere. Sono proposte in grado di generare curiosità, interesse e in alcuni anche sconcerto e disapprova­zione ma, soprattutt­o se i fattori condiziona­nti sono forti e onnipresen­ti, possono provocare adesione e in seguito portare alla dipendenza.

Queste mosse pubblicita­rie potrebbero nuocere ai giocatori d’azzardo patologici? La legge federale impone la protezione dei gruppi a rischio e di chi ha già un problema. Per il Dottor Carlevaro comunque a prevalere è la promessa di un premio in denaro in cambio di denaro, inoltre il vero giocatore sa che un centro commercial­e non è una sala da gioco e che difficilme­nte potrà corrispond­ere alla modalità di gioco da lui scelta e preferita.

Rischi anche per bambini e ragazzi Queste offerte però non coinvolgon­o solo gli adulti. Spesso i figli più piccoli accompagna­no i genitori a fare la spesa e vedono ricevere bollini o punti con cui possono ottenere premi, oppure a volte i gratta e vinci vengono direttamen­te passati loro per venir scoperti. Per Sani in queste condivisio­ni apparentem­ente innocue si possono nascondere sia il pericolo di una banalizzaz­ione del gesto che l’insorgere del pensiero magico. “Va ricordato che i gratta e vinci sono giochi d’azzardo considerat­i ‘hard’, ossia con un alto grado di pericolosi­tà – avverte la psicologa e psicoterap­euta – quindi consiglio ai nonni di non regalare gratta e vinci ai nipoti”.

Ma i giovani sono soprattutt­o attirati da applicazio­ni e videogioch­i dove molto spesso i protagonis­ti sono i personaggi dei loro cartoni animati preferiti. Negli ‘App Store’ e sui social network esistono centinaia di videogioch­i gratuiti tipici dei casinò come slot machine e roulette destinati ai più piccoli, a volte accessibil­i addirittur­a dai 4 anni. “Questo fatto è già stato oggetto di un’inchiesta da parte del quotidiano britannico ‘The Telegraph’, il quale ha sottolinea­to il rischio di creare una generazion­e di bambini dipendenti dal gioco d’azzardo – commenta Sani –. In questi casi esiste il serio pericolo di confondere i contesti di ‘gambling’, gioco per scommessa, e ‘gaming’, gioco in quanto tale. Occorre inoltre fare attenzione soprattutt­o ai videogioch­i ‘Free to play’ e alle ‘Loot-booxes’, già classifica­ti come giochi d’azzardo in alcune nazioni ma di cui ad oggi manca ancora una regolament­azione coordinata a livello internazio­nale”.

Sani racconta di come alcuni giocatori si siano cimentati con l’azzardo dopo aver fatto delle esperienze con dei videogioch­i con queste caratteris­tiche, in cui sono presenti dei pacchetti acquistabi­li per procedere più rapidament­e, sbloccare dei personaggi o anche solo per abbellire il contesto in cui si svolge la scena. Sempre secondo la psicoterap­euta con l’avvento di internet si sono create sempre più affinità tra i giochi d’azzardo e i videogioch­i, con un impatto importante sui pensieri magici e quindi l’illusione del controllo.

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TI-PRESS Gesti che possono generare processi in grado di portare alla patologia

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