Le soluzioni
Una gestione lungimirante ed ecosostenibile serve per fermare l’inquinamento e lo spreco collegati al mondo della moda. Secondo le previsioni, infatti, il fabbisogno di abbigliamento continuerà a crescere, passando da 62 milioni di tonnellate nel 2015 a 102 milioni nel 2030. Di conseguenza, secondo le stime aumenteranno l’inquinamento e i rischi per l’ambiente. Le aziende dovranno ridurre il loro impatto ecologico e rispettare i limiti del nostro pianeta. Secondo il WWF, l’industria tessile e dell’abbigliamento dovrebbe contribuire a creare un mondo in cui l’uomo possa convivere in armonia con la natura. Il settore deve puntare a obiettivi ambiziosi e deve assumere un ruolo di primo piano.
Cosa bisogna fare?
1) Efficienza ecologica: l’industria tessile e dell’abbigliamento deve intervenire nei principali settori di impatto ambientale lungo la propria catena di creazione di valore (ad esempio, in ambito di consumo d’acqua, inquinamento idrico, protezione del clima e prodotti chimici). 2)Innovazione e trasformazione: il settore deve adottare nuovi modelli di business e tecnologie innovative per ridurre al minimo il consumo di risorse e l’impatto negativo sull’ambiente nonostante la crescita attesa del settore. 3)Consumo sostenibile: i consumatori devono ridurre il proprio consumo di abiti e trovare modalità alternative, come la condivisione, lo scambio e il riciclaggio dei capi d’abbigliamento. Dovranno scegliere i propri acquisti con cura (meglio se di qualità), senza pregiudicare la possibilità di esprimere stile e personalità.