Prepensionamento, vittoria referendista
Municipio e legislativo sconfessati. Le reazioni
Se non è una batosta, poco ci manca. I cittadini delle Terre di Pedemonte, chiamati a pronunciarsi questo fine settimana sul referendum che chiedeva di annullare una risoluzione del legislativo volta a inserire, nel Regolamento del Comune, un nuovo articolo che mirava a sostenere, finanziariamente, quei dipendenti dell’amministrazione comunale intenzionati a passare al beneficio della pensione anzitempo (grazie a una formula di supporto economico “garantita” dal Comune), hanno espresso pieno sostegno ai referendisti.
‘I cittadini non si sono
lasciati ingannare’
I favorevoli alla decisione del Consiglio comunale sono stati 336, mentre i contrari ben 823; 29 le schede bianche. Su 1’946 iscritti in catalogo, a pronunciarsi sono stati 1’188. Municipio e legislativo hanno quindi incassato una sconfitta assai pesante. Valeria Cavalli, tra le promotrici del referendum (lanciato da esponenti del Plr e del Ppd), così commenta: «Siamo molto soddisfatti da questo risultato. I cittadini non si sono lasciati ingannare da questo articolo inutile e insidioso». Vittoria che va oltre quelle che erano le attese della vigilia? «Speravamo in un segnale forte e chiaro, che è arrivato. La maggioranza dei cittadini ha ritenuto questo articolo un’ingiustizia». Le fa eco Giovanni Hefti, anch’egli tra i responsabili della levata di scudi: «Sono soddisfatto della votazione. Il segnale è molto chiaro: nelle Terre di Pedemonte non è sempre la Sinistra a dettare legge e ad aver ragione sui temi in discussione. Il centrodestra ha ancora il suo peso e i suoi valori da difendere. Pensavamo a un risultato più risicato. Questo mi fa dire che si può continuare a fare politica in modo democratico».
‘Dovremo trovar una soluzione diversa’ Ammette la sconfitta il Municipio, che per bocca del sindaco, Fabrizio Garbani-Nerini, commenta: «Il risultato è chiaro, la maggioranza dei cittadini è contraria alla proposta. Studieremo un’altra soluzione per gestire quello che è un dato di fatto, vale a dire l’età media collettiva avanzata dei dipendenti dell’amministrazione. Mi spiace che proprio costoro siano finiti al centro di una battaglia politica, indipendentemente dai loro meriti/demeriti. In un piccolo paese dove tutti si conoscono non è mai una cosa simpatica».