Salario minimo, ci sono le regole per attuarlo
La legge sul salario minimo cantonale è realtà da quasi un anno. È stata approvata, infatti, l’11 dicembre del 2019. Nel frattempo contro l’entrata in vigore della norma vincolante per tutti i settori economici con minimi salariali inferiori, è stato interposto ricorso al Tribunale federale di Losanna. L’effetto sospensivo è stato comunque negato tanto che il Consiglio di Stato ha adottato il Regolamento d’applicazione della Legge sul salario minimo e il Decreto esecutivo concernente il salario minimo orario per settore economico. Norme valide quindi dal prossimo 1° gennaio.
Fra le eccezioni all’applicazione del salario minimo figurano gli stagisti, di cui nel Regolamento viene data la definizione di “studenti delle scuole superiori o universitarie oppure persone che intendono reinserirsi in una nuova attività professionale che soddisfano i criteri di cui all’Allegato al Regolamento”. Esclusi dall’applicazione anche gli apprendisti, i lavoratori minorenni, giovani alla pari, ma anche persone la cui capacità lavorativa è ridotta e riconosciuta da un’assicurazione sociale o dall’assistenza. Il salario minimo, infine, non si applica a familiari occupati in un’azienda familiare e per i rapporti di lavoro per i quali è in vigore un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale.
Fisso, garantito e prevedibile
Il Regolamento precisa inoltre che il salario minimo deve essere “fisso, garantito e prevedibile da parte dei lavoratori”. Provvigioni, bonus, gratifiche e altri vantaggi in natura (benefit) sono ammessi solo a partire dal salario minimo. Ai controlli e al perseguimento delle infrazioni alla Legge sul salario minimo è l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe). Le sanzioni, per chi si oppone ai controlli dell’autorità competente, arrivano fino a 40mila franchi, sempre “che non sia commesso un crimine o un delitto per il quale il Codice penale commina una pena più grave”. I datori di lavoro, inoltre, hanno l’obbligo di comunicare i dati salariali dei loro dipendenti se richiesto dall’autorità.
Le cifre e le soglie di attuazione
Il salario minimo cantonale in Ticino ammonta al 55% della mediana salariale nazionale, differenziato per settore economico, e deve essere compreso in un intervallo tra una soglia inferiore di 19,75 franchi e una soglia superiore di 20,25.
La legge prevede tuttavia dei termini di attuazione provvisori prima dell’entrata in vigore delle soglie definitive.
Nella prima fase, da attuare entro il 31 dicembre 2021, il minimo sarà compreso tra una soglia inferiore di 19 franchi e una soglia superiore di 19,50 franchi. Il Decreto esecutivo e il suo allegato indicano i salari minimi differenziati per i diversi settori economici. L’industria alimentare e quella tessile, per citarne due, partono con salari orari di soli 19 franchi. Il salario mediano orario nazionale per questi due settori, a titolo di paragone, è pari a 30,07 franchi (alimentare) e 31,38 franchi (tessile). Nella seconda fase, da attuare entro il 31 dicembre 2023, il minimo sarà compreso tra una soglia inferiore di 19,50 franchi e una soglia superiore di 20 franchi. Infine, entro il 31 dicembre 2024 il salario minimo orario lordo dovrà essere compreso in un intervallo tra una soglia inferiore di 19,75 franchi e una soglia superiore di 20.25 franchi (terza fase).
Contro la Legge sul salario minimo sono pendenti due ricorsi al Tribunale federale, da parte di due avvocati in rappresentanza di 11 ditte, in particolare del Mendrisiotto, a cui però l’Alta corte non ha concesso l’effetto sospensivo. Ulteriori informazioni sul sito
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