Valorizzare i castelli richiederà 14 milioni
Il Municipio ne chiede per il momento 1,8 per la progettazione. Si delineano i futuri contenuti.
Bellinzona pensa in grande per il futuro dei castelli. È infatti stimato in circa 14 milioni di franchi l’investimento complessivo per la valorizzazione in chiave storica, turistica e ludica del patrimonio Unesco. Un progetto – avviato dal Comune più di quattro anni fa con il coinvolgimento di Cantone, Ente regionale per lo sviluppo e Organizzazione turistica regionale – che intende trasformare i manieri nel ‘progetto faro’ della regione in grado di generare ricadute economiche sul territorio. A venticinque anni dal restauro di Castelgrande e a venti dall’entrata nell’Unesco, si ritiene che questo straordinario complesso monumentale non risulti sufficientemente valorizzato e conosciuto dal punto di vista storico-culturale ed economico-turistico.
Verso una visione d’insieme
Il punto cruciale del progetto è la visione d’insieme: non più le tre distinte strutture come spesso oggi vengono intese, ma un concetto globale che coinvolga tutta la fortificazione, con gli spazi espositivi interni ed esterni che andranno collegati tra loro evidenziando i singoli aspetti della storia del complesso. In futuro si visiterà la ‘Fortezza di Bellinzona’, e non più il singolo castello. Concluso lo studio di fattibilità affidato alla società d’Oltralpe Erlebnisplan GmbH – alla quale il Municipio ha affiancato due esperti esterni –, l’esecutivo chiede ora 1,8 milioni per la seconda tappa del progetto, ovvero la fase di progettazione definitiva che partirà nel secondo trimestre del 2021 per una durata prevista di 18 mesi. Il Cantone contribuirà con 890’500 franchi. Saranno tre gli ambiti di progettazione: contenuti e messa in scena; aspetti tecnici e logistici; governance, posizionamento e marketing. Il messaggio municipale – licenziato ieri proprio nel giorno del 20esimo anniversario dell’entrata nel patrimonio Unesco – prevede anche un ripensamento della gestione (struttura e modalità). “L’idea di fondo emersa dagli studi – si legge nel comunicato del Municipio – è quella di migliorare la coerenza e la qualità dei contenuti offerti puntando su una messa in scena di natura storico-divulgativa della Fortezza, sfruttando in particolare anche la tecnologia informatica e la realtà virtuale”.
Il fil rouge tecnologico
Proprio la tecnologia appare l’elemento centrale della nuova visione. Si prevede che in futuro i visitatori seguiranno una linea continua e coerente lungo tutto il percorso espositivo che collegherà in modo efficace le varie componenti del sistema di difesa. All’entrata dell’ascensore di Castelgrande e in ogni castello saranno presenti delle “stele parlanti” per introdurre i contenuti principali, mentre cannocchiali con tecnologia di realtà aumentata saranno a disposizione negli spazi esterni dei castelli, sulla murata e lungo la cinta muraria. Un trail scaricabile su smartphone sotto forma di App consentirà poi di percorrere individualmente l’intera Fortezza.
Le proposte concrete per Castelgrande riguardano un modellino della fortificazione con proiezioni e realtà aumentata da inserire nella hall del maniero più grande, ciò che rappresenterà il punto di partenza per le visite guidate. Previste anche due mostre permanenti (una nell’ala sud e una nella casa del custode) dedicate alla storia della collina di Castelgrande, al borgo di Bellinzona e alla storia dei restauri dei tre castelli. Per quanto riguarda la murata, sono previsti interventi poco invasivi per non compromettere l’impatto suggestivo sul visitatore.
Montebello, il castello delle famiglie
Il ponte levatoio, le torri di avvistamento e il fossato fanno di Montebello un classico castello in stile medievale. Sarà questo il maniero dedicato alle famiglie, che assumerà una dimensione didattica e ludica. Gli spazi esterni rappresentano poi un potenziale da sfruttare per la messa in scena di rappresentazioni (pure previste all’esterno stazioni ludico-didattiche). Un castello, dove vitalità e convivialità saranno fondamentali, che offrirà la possibilità di approfondire tematiche legate alla difesa e alla vita quotidiana all’interno delle mura. Sasso Corbaro sarà invece il castello-osservatorio. Si prevede una mostra permanente (con elementi multimediali) sui temi legati a territorio, vie di transito, commercio e amobilità in generale. Non mancherà poi un modellino interattivo del massiccio alpino che consentirà di evidenziare la posizione strategica di Bellinzona e tutte le vie di transito che vi confluivano.
Fino a 200mila visitatori
Per quanto riguarda la gestione di quella che sarà la “Fortezza di Bellinzona”, lo studio suggerisce la costituzione di una Fondazione con lo scopo di farsi carico dell’insieme dei compiti operativi ma pure della direzione strategica e del marketing dell’intero patrimonio. Elementi importanti per la futura governance saranno l’identità Unesco, chiarezza gestionale, professionalità nel marketing e nella conduzione e qualità delle infrastrutture di accoglienza e delle visite. Il potenziale di crescita viene indicato tra i 100 e i 200mila visitatori (oggi i tre manieri ne attirano circa 100mila, di cui 60mila paganti).
Per la fase di progettazione sarà istituito un team di lavoro formato da una direzione di progetto, un collaboratore scientifico e un assistente di progetto. A questi tre collaboratori si aggiungeranno gli esperti esterni Denise Tonella (storica e curatrice del Landesmuseum di Zurigo) e Patrick Cotting (professore e responsabile del progetto di strutturazione della governance e accompagnamento strategico operativo dell’abbazia di San Gallo, pure patrimonio Unesco). Terminata la fase di pianificazione, sarà poi dato avvio alla realizzazione vera e propria per un investimento complessivo stimato prudenzialmente in circa 14 milioni di franchi: 10 per il rifacimento dell’offerta turistico-museale, 2,5 per la realizzazione di un nuovo sistema di accoglienza presso il castello di Montebello e 1,5 per la nuova illuminazione di tutta la fortezza. Per il completamento delle opere sono da prevedere dai tre ai quattro anni.
Interventi complementari
Il programma contempla anche misure aventi per scopo quello di rendere più comodo e accessibile a una più ampia fascia di visitatori l’interessante complesso monumentale. È già in fase di realizzazione la segnaletica turistico-culturale, con pannelli che attirano l’attenzione e spiegano una ventina di elementi (luoghi, viste, monumenti). Si sta inoltre già sviluppando la segnaletica per orientare e indirizzare l’ospite verso i castelli. Per poter far fronte alle lacune attuali e offrire al visitatore un luogo di accoglienza e una “porta d’entrata” a Montebello più confacente alle nuove necessità, il Municipio ha risolto di procedere con l’allestimento di un concorso d’architettura per realizzare un nuovo spazio e integrare l’attuale “Casa del vignaiolo”, seppur rinviandolo verso la fine della prossima legislatura. Per far fronte al crescente numero di torpedoni in arrivo a Bellinzona, il Municipio ha poi già realizzato sette nuovi posteggi (cinque in via Murate e due sul piazzale dello stadio). È inoltre prossimo all’inaugurazione (inizio di maggio) l’Infoshop dove insediare gli sportelli Otr (attualmente sistemati al pianterreno di Palazzo Civico) assieme a un Visitor Center con cui presentare in maniera accattivante e interattiva le bellezze della città e dell’intera regione del Bellinzonese e Alto Ticino.