Mps al governo: nuovi orari da rivedere
Si torna a parlare di nuovi orari per gli studenti delle scuole medie superiori. Dopo la presa di posizione del Sindacato indipendente degli studenti e degli apprendisti (Sisa), e il nostro articolo di venerdì scorso con le reazioni al Liceo e alla Scuola cantonale di commercio a Bellinzona, ora l’Mps inoltra un’interpellanza al Consiglio di Stato chiedendo se, alla luce delle critiche sollevate da chi è coinvolto in prima persona, non intenda rivedere la misura adottata e attivarsi per potenziare i mezzi di trasporto. Decidendo di posticipare di un’ora l’inizio delle lezioni per sgravare i mezzi pubblici durante la pandemia, secondo l’Mps il Decs ha imposto “alle scuole una modifica del loro funzionamento per sopperire a inefficienze e politiche sbagliate dei responsabili dei vettori di traffico (a cominciare dalle Ffs). Prova ne sia che la questione del sovraccarico di treni e autobus in alcuni momenti della giornata è ormai annoso”. Per quanto riguarda gli effetti della misura, l’interpellanza sottolinea che gli orari giornalieri si allungano, ragazzi e ragazze arrivano la sera a casa tardi o sono comunque costretti ad arrivare a scuola prima dell’inizio delle lezioni. Il tutto “senza nessun beneficio sul sovraffollamento dei mezzi pubblici: in molti casi gli studenti prendono, tutti, bus e treni successivi a quelli usuali, spostando semplicemente il problema; la sera poi si ritrovano a condividere i trasporti con i lavoratori e le lavoratrici aumentando così la situazione di sovraffollamento”. L’Mps cita anche problemi organizzativi per le famiglie e i docenti e chiede una serie di informazioni. Tra queste in che modo la decisione è stata applicata nelle diverse scuole, se sono stati consultati docenti e studenti, e come la novità è stata accolta da loro e dalle famiglie. Gli interpellanti domandano anche se il Consiglio di Stato sia in grado di fornire dati sugli effetti di questa misura e come siano stati raccolti.