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‘Ultrà’ ucciso, 4 anni all’autore

- M.M.

Quattro anni di carcere per omicidio stradale. È la condanna inflitta a Fabio Manduca, l’ultrà napoletano accusato di aver travolto e ucciso con il proprio Suv un 35enne ultrà del Varese – tifoseria gemellata con l’Inter – morto negli scontri del 26 dicembre 2018, poco lontano dallo stadio di San Siro, prima della partita fra Inter e Napoli. La vittima, sposata, due figli, residente a Varese, era conosciuta anche in Canton Ticino. Era uno dei due soci di un’azienda attiva nel settore “Pavimentis­ti/piastrelli­sti”, con sede a Contone, frazione di Gambarogno. La sentenza è stata pronunciat­o dal Gup di Milano Carlo Ottone De Marchi. Per il quarantenn­e i pm di Milano Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri avevano chiesto la condanna decisament­e più pesante rispetto a quella inflitta, ovverosia 16 anni, per omicidio volontario. Manduca ha beneficiat­o della riduzione di un terzo della pena. Lo scorso settembre, nel processo di secondo grado, i giudici di Milano avevano condannato a 3 anni di reclusione un architetto milanese, capo ultrà della curva dell’Inter, per rissa aggravata, lesioni e getto pericoloso di oggetti. L’architetto risulta pure essere titolare di un’azienda locarnese che si occupa di “lighting design”. Arrestato e scarcerato, l’uomo aveva trascorso la giornata di Natale assieme all’uomo travolto e ucciso dal Suv.

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