Cala la percentuale, arriva la sconfitta
A Espoo, in Finlandia, nella seconda gara di questo round del turno di qualificazione, la quarta in totale, la Svizzera esce battuta dalla Georgia per 84 a 91. Una partita segnata da alcuni fattori importanti: l’assenza di Jurkevitz, che ha tolto un cambio importante a Barilari, poi le percentuali stratosferiche al tiro da tre che non si sono ripetute, 20%, 5/24 al cospetto del 54% di sabato e, infine, la Georgia ha dei signori giocatori che si chiamano McFadden, 24 punti, con 6/9 da 3, Shengelia, 17 punti in 20 minuti di campo e Shermadini, 11 punti e 8 rimbalzi. Bisogna dire che i 7 punti finali non rispecchiano l’andamento della gara perché al 33’ la Georgia era avanti di 15, 6075, score già toccato nel terzo quarto sul 50-65. Ma qui vanno messi in evidenza i meriti della Svizzera che ha continuato a macinare gioco, mentre i georgiani hanno fatto il “ciapa e tira” senza costrutto, perdendo il filo logico del gioco. Il 16-5 della Svizzera li ha riportati a soli 4 punti, 76-80 a 4 minuti dalla sirena. Il timeout del coach Zouros è stato efficace e in un amen i soliti Shengelia e McFadden hanno rimesso a +9 lo score, 76-85, controllando gli ultimi minuti senza troppi affanni.
Rossocrociati mai domi
Una partita iniziata con un 7-0 per la Georgia ma che poi ha visto Kovac e compagni rifare superficie con un gioco calibrato quanto efficace, al punto di chiudere il quarto sul 24 a 27. Nel secondo quarto lo score si è mantenuto attorno ai 5-7 punti, con gli elvetici a giocare praticamente alla pari, 15 a 19 il parziale nel quarto. Nel terzo quarto, la tripla di Kovac ha rimesso i nostri a -4, 4549. Poi McFadden, con due triple ha provocato l’allungo a +10. La Svizzera subisce la fisicità avversaria e l’intensità difensiva sui tiratori, c’è qualche spreco e la Georgia scappa a +15 all’8’, sempre con McFadden da 3. Quarto che termina sul 54-65.
Nell’ultimo quarto, ulteriore strappo a +15, 60-75 al 3’ e poi quanto già detto. Da una parte una Svizzera mai doma e dall’altra una Georgia che crede di aver già vinto. Invece la vittoria se l’è sudata fino alla fine e sempre grazie ai suoi due migliori, Shengelia e McFadden. Onestamente non ci si poteva attendere ancora una Svizzera micidiale dai 3 punti, fattore che è stato determinante sabato, ma i ragazzi di Barilari hanno giocato con grande impegno per 40’, ognuno dando il massimo, e questo è un segno di maturità che li onora. Poi, è chiaro, quando ci sono certe qualità negli avversari i miracoli avvengono una volta e il gruppo di giocatori della Georgia è certamente di spessore. Eppure, senza veri lunghi, ai rimbalzi la Svizzera ha giocato alla pari, 15 offensivi e 16 difensivi, contro i 9 e 24 della Georgia; 11 palle perse contro le 17 avversarie, ma il 29/65 contro il 32/56 al tiro è stato determinante. Anche perché la marcatura su Dusan è stata di quelle toste e lo stesso dicasi su Kazadi. Su tutti direi Marko Mladjan, anche 8 rimbalzi, e Roberto Kovac, 63% al tiro: bene anche Cotture e Nzege nella foresta georgiana, buoni Kazadi, D. Mladjan e Baldassarre. Sono mancate l’efficacia di sabato di Dubas, ma sotto le plance georgiane non c’erano mammolette, e un ricambio all’altezza per Kazadi, perché sia Jaunin sia Zinn non hanno apportato molto sul piano del collettivo. Ma, lo ripetiamo, la Svizzera torna da questa “bolla” con molte soddisfazioni e può guardare alle prossime sfide contro Serbia e Finlandia con il giusto ottimismo.
‘Avremmo anche potuto andare oltre...’
«Mi piace vincere e, avessimo vinto anche contro la Georgia avremmo fatto un capolavoro», commenta Barilari. Non bisogna nemmeno esagerare, in quanto la Georgia è pur sempre una signora squadra. «È vero, ma avremmo potuto anche andare oltre e dico ciò ringraziando tutti quanti per il grande impegno profuso, dandoci mai vinti nemmeno sotto di 15».
È mancato Jurkevitz, un elemento che avrebbe potuto darvi sostanza concreta dietro e sotto le plance. «Certo che sarebbe stato meglio averlo, ma non parlo degli assenti. I miei ragazzi hanno lavorato al massimo e devono essere consapevoli di aver giocato due grandi gare. Poi la qualità, alla fine, emerge sempre, e la Georgia in questo è più attrezzata».