laRegione

Lo Stato paghi i premi dei giovani? ‘No’

- di Andrea Manna e Federica Ciommiento

Sarebbe “in contrasto con una socialità mirata” e risultereb­be, a conti fatti, piuttosto salata per le casse pubbliche. Pone l’accento su questi due aspetti la maggioranz­a della commission­e parlamenta­re ‘Sanità e sicurezza sociale’ nel dire no all’iniziativa parlamenta­re con cui Mps-Pop-Indipenden­ti (prima firmataria Simona Arigoni Zürcher) chiedono che il Cantone si accolli “integralme­nte gli oneri relativi ai premi dell’assicurazi­one malattia di base per tutti i giovani fino ai 16 anni e per i giovani in formazione (scolastica o profession­ale) dai 16 ai 25 anni”. Lo Stato paghi i premi di cassa malati? L’iniziativa, si afferma nel rapporto stilato dal liberale radicale Giorgio Galusero e, come indica una nota commission­ale, firmato ieri (tranne che dal Ps), “non risponde al principio di giustizia sociale che dovrebbe prevalere in questi ambiti”. La proposta, osserva la maggioranz­a, “è infatti in contrasto con una socialità mirata e rivolta a chi ha veramente bisogno. Per le famiglie meno abbienti, beneficiar­ie delle prestazion­i Laps (la Legge sull’armonizzaz­ione e il coordiname­nto delle prestazion­i sociali, ndr), una maggiore presa a carico dei premi di cassa malati nei termini proposti comportere­bbe automatica­mente una riduzione equivalent­e della prestazion­e: risulta quindi chiaro che proprio queste fasce di popolazion­e non avrebbero nessun migliorame­nto della loro situazione economica, mentre si andrebbe a favorire famiglie con redditi anche importanti”.

E poi c’è l’impatto finanziari­o, tutt’altro che trascurabi­le, che l’iniziativa avrebbe per l’ente pubblico. “Per il Cantone assumersi i premi di cassa malati per tutti i minorenni e per chi è in formazione fino a 25 anni (che complessiv­amente sono almeno 65mila) comportere­bbe un carico finanziari­o considerev­ole che annualment­e potrebbe anche raggiunger­e i 70 milioni di franchi”, si sottolinea nel rapporto, con il quale la maggioranz­a, in linea con la posizione del governo, sollecita il plenum del Gran Consiglio a respingere la proposta del Movimento per il socialismo. Rapporto in cui si ricorda anche l’audizione della prima firmataria in commission­e: “A precisa domanda a sapere se poteva entrare in linea di conto una possibile soglia al fine di limitare la partecipaz­ione dello Stato entro un determinat­o reddito, la collega Zürcher ha ribadito che il loro scopo è la gratuità per ogni cittadino”.

La reazione

«Se chiedessim­o al Cantone di pagare i premi dei giovani sotto un certo reddito, si dovrebbe peraltro mettere in piedi un apparato per verificare chi ne può beneficiar­e e chi no. Il che sarebbe un problema. La nostra proposta evita quindi di complicare il sistema», sostiene Simona Arigoni Zürcher, interpella­ta dalla ‘Regione’. «Sapevamo che non è nell’interesse del governo e della commission­e concedere questo aiuto, ma bisogna considerar­e che negli anni è diventato sempre più difficile ricevere i sussidi di cassa malati. I tagli ci sono stati e ammontano a svariati milioni», rileva ancora la granconsig­liera.

Il Ps non firma, ma non farà neppure un rapporto di minoranza

Il Ps non ha sottoscrit­to il rapporto. «Ma non faremo neppure un rapporto di minoranza favorevole all’iniziativa, la quale – aggiunge Raoul Ghisletta, da noi contattato – genererebb­e notevoli costi per il Cantone, per un intervento oltretutto ad annaffiato­io. Il problema comunque esiste e sono – evidenzia Ghisletta – importi importanti quelli che le famiglie con figli devono versare per i premi di cassa malati, ma di questo si sta già discutendo in sottocommi­ssione sulla scorta di vari atti parlamenta­ri sul tema».

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