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Scatola solidale per chi ha fame

Oltralpe è un’usanza diffusa, alle nostre latitudini la novità sta ora prendendo piede

- Di Katiuscia Cidali

“Chi può metta, chi non può prenda. Per favore, la scatola lasciatela qui”. Si chiama ‘scatola solidale’ e recentemen­te è comparsa sulla panchina della fermata del bus in piazza Grande a Giubiasco. Nel corso delle settimane al suo interno sono stati lasciati viveri quali pasta, zucchero, scatolame, yogurt e altro ancora. Le persone che ritengono di averne bisogno possono attingere liberament­e prelevando gli alimenti che desiderano, chi intende essere d’aiuto verso il prossimo deposita quanto ritiene più opportuno. Un piccolo gesto di solidariet­à che può essere di grande aiuto per qualcuno, e il fatto che la scatola venga regolarmen­te svuotata ne è la prova. Sarà il clima natalizio che regna per le strade già addobbate a festa a favorire questi gesti di spontanea generosità verso il prossimo? O magari sempliceme­nte la voglia di lottare contro lo spreco? Le ragioni potrebbero essere diverse.

«Se si pensa al ruolo che già ricopre il ‘Tavolino magico’, che peraltro offre un ottimo servizio alle persone in difficoltà, questa idea mi sembra un po’ un doppione», osserva il municipale Giorgio Soldini, capodicast­ero Servizi sociali di Bellinzona. Nella nostra regione ‘Tavolino magico’ ha centri di distribuzi­one a Ravecchia e alla Commercio dove possono ricevere cibo gratuitame­nte i detentori di una carta acquisto rilasciata a persone in stato di comprovate ristrettez­ze finanziari­e dagli uffici sociali competenti. «Il servizio di ‘Tavolino magico’ è mirato e chi ne beneficia ha davvero bisogno», fa presente Soldini. E il bisogno nel Bellinzone­se c’è eccome: basti pensare che i due punti di distribuzi­one (in questo periodo riuniti a Ravecchia a causa del Covid) servono ogni settimana 280 persone. Il capodicast­ero tiene inoltre a far presente che i servizi sociali comunali sono sempre a disposizio­ne dei cittadini, «sia per fornire consigli, sia per indirizzar­e verso strutture che possono offrire determinat­i servizi». Non da ultimo, facendo capo a questo servizio si ha la garanzia che la qualità del cibo donato sia buona, ciò che non è possibile con le scatole solidali.

Lotta allo spreco

Oltre Gottardo la pratica delle scatole contenenti cibo è già usanza diffusa. A tal proposito, in alcune città della Svizzera tedesca e francese inizia a essere utilizzata ‘Olio’, un’applicazio­ne internazio­nale che mette in contatto le persone e permette loro di regalare e trovare cibo e altri articoli per la casa; il tutto in un’ottica di lotta allo spreco. Sulla stessa lunghezza d’onda, sempre Oltralpe, negli ultimi tempi ha preso piede anche il progetto ‘Robin Food’, che pure lotta contro lo spreco di cibo. In luoghi aperti al pubblico vengono depositati, in frigorifer­i o su scaffali, gli alimenti donati da privati o da negozi. Più conosciuta anche alle nostre latitudini è invece l’app ‘Too Good To Go’ che permette a negozi, bar e ristoranti di vendere l’invenduto a basso costo. Nel Bellinzone­se attualment­e sono oltre una ventina i negozi e gli esercizi pubblici che hanno aderito al progetto. Un’altra iniziativa, improntata all’altruismo, è quella che abbiamo potuto riscontrar­e nei pressi di un paio di abitazioni del quartiere residenzia­le di Ravecchia. I proprietar­i di alberi di cachi raccolgono i frutti e li espongono sui muretti adiacenti alle abitazioni, depositand­oli in cassette liberament­e accessibil­i ai passanti. Un foglio con scritto ‘Servitevi’ e un altro che spiega ‘Sono acerbi ma basta metterli in un sacchetto con delle mele per farli maturare’ non lasciano spazio a dubbi; i cachi sono offerti e chi vuole può prenderli. Sono iniziative spontanee, presenti sul territorio, che denotano la voglia di aiutare, di fare qualcosa per gli altri.

Piattaform­e ad hoc

In zona Semine a Bellinzona, nel posteggio vicino al campo sportivo, si va oltre, lasciando una bicicletta incustodit­a e un biglietto appeso che spiega ‘Chi vuole la può prendere, ha il perno dei pedali rotti’. Un gesto di altruismo un po’ discutibil­e poiché non è forse il modo, né il luogo, adatto per liberarsi di una vecchia bicicletta; ma chissà, a qualcuno potrebbe far comodo un mezzo in condizioni tutto sommato abbastanza buone, salvo una piccola riparazion­e da apportare. Tuttavia, per casi di questo genere va detto che esistono apposite piattaform­e online come ‘Te lo regalo se vieni a prenderlo’ che mettono in contatto persone che vogliono donare un oggetto con possibili interessat­i.

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I passanti possono servirsi liberament­e degli alimenti... e degli oggetti

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