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Chiudono tutti i ristoranti per due settimane

La misura dovrebbe entrare in vigore stasera

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Il governo retico intende chiudere tutti i ristoranti del cantone per due settimane a partire da questa sera allo scopo di limitare la diffusione del coronaviru­s. La notizia è trapelata ieri dopo che è stata diffusa una lettera confidenzi­ale inviata a un’organizzaz­ione del settore, a disposizio­ne anche di Keystone-Ats. Una comunicazi­one ufficiale da parte del governo è attesa stamattina in occasione di una conferenza stampa in cui l’esecutivo grigionese annuncerà misure più severe per il settore della ristorazio­ne e sulle disposizio­ni legate ai comprensor­i sciistici (tema su cui sono attese decisioni anche da Berna a livello federale). Secondo la lettera, tutti i ristoranti dei Grigioni rimarranno chiusi dalle 23 di stasera, inizialmen­te per la durata di due settimane, ovvero fino al 18 dicembre. Rimangono consentiti la consegna e la distribuzi­one di alimentari a domicilio fino alle 22 e il take-away (sempre fino alle 22). Potranno pure restare aperti i ristoranti degli alberghi, ma solo per gli ospiti delle strutture. Non viene precisato se le limitazion­i riguardera­nno anche i bar, ma è verosimile che saranno da applicare a tutti i locali pubblici.

Le misure vengono giustifica­te dal fatto che nei Grigioni i nuovi casi di coronaviru­s sono leggerment­e in aumento o comunque stabili a un alto livello. Nel cantone il tasso di riproduzio­ne medio del virus è di 1,02 (significa che cento persone infette ne contagiano in media altre 102). Si tratta del quarto tasso più elevato a livello svizzero. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica, il tasso dovrebbe essere inferiore allo 0,7. I ristoranti colpiti dalla chiusura avranno diritto alle indennità per il lavoro ridotto senza dover attendere il termine di dieci giorni. Né il consiglier­e di Stato Marcus Caduff (Pdc) né il presidente del governo Christian Rathgeb (Pld) hanno voluto commentare le informazio­ni, chiedendo di fare riferiment­o alle informazio­ni che saranno comunicate oggi alle 10 a Coira.

La chiusura riguarderà anche la vicina Mesolcina, rovinando così l’inizio stagionale per San Bernardino che era stato annunciato per sabato 5 dicembre proprio poche ore prima di sapere della chiusura dei ristoranti. Il direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano Christian Vigne rimanda alle decisioni attese da parte di Consiglio di Stato e Consiglio federale, ma ricorda che la località è aperta ai turisti. Seppur senza possibilit­à di recarsi al ristorante, commerci e hotel sono aperti. L’intenzione è quella di poter aprire le piste da sci, di pattinaggi­o, nonché percorsi escursioni­stici e con le ciaspole a partire da sabato 12 dicembre ma il tutto dev’essere compatibil­e con le disposizio­ni superiori.

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TI-PRESS Inizio di stagione difficile

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