Casa Santa Elisabetta: direzione non più unica
Dissidi interni e divergenze nella gestione
È un momento che viene giudicato ‘di transizione’ quello che sta vivendo Casa Santa Elisabetta. La struttura che a Lugano si dedica da settant’anni all’accoglienza di donne vittime di violenza domestica, con problemi di dipendenza, psichiatrici e sociali in genere, unitamente ai loro figli, ha disdetto per fine anno il contratto con la propria direttrice, Sandra Castellano, la pedagogista che la guidava dal 2016. Il fine rapporto, avallato da una lettera dell’associazione presieduta da Lisa Ciocco-Cavalleri, è stato dettato, soprattutto, da divergenze che si sono via via acuite nell’impostazione della gestione della casa. A venire meno, negli ultimi tempi, il rapporto di piena collaborazione tra il Consiglio e la direttrice. Una situazione tesa per la quale si era auspicato un accordo fra le parti e una rescissione consensuale. Se da una parte più che di un allontanamento della direttrice si parla di avvicendamento legato a un cambio di strategie, il ‘no comment’, rivoltoci dalla presidente, lascia intravedere dei risvolti emotivi evidenti. Soprattutto se la giustificazione dell’assenza nella casa della direttrice ci è stata ‘condita via’ con un ‘è in vacanza’. Divergenze interne? Pare che il motivo principale sia proprio questo. Non si parla ad ogni modo di inadempienze. L’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, che era a conoscenza del momento conflittuale fra i due organi dirigenti, stava già monitorando la situazione e si è detto disposto ad avallare la proposta di una direzione ad interim. Alcune figure in questo senso, che potrebbero garantire una positiva transizione, sono state individuate. Questo in attesa dei concorsi che dovrebbero essere pubblicati a breve. Ad ogni modo, v’è la rassicurazione che tale cambiamento verrà effettuato cercando di evitare ogni ricaduta negativa sulle ospiti accolte e nell’ottica di un pronto rilancio e rinforzo dell’importante servizio di sostegno offerto dalla casa. L’associazione da parte sua ha sottolineato nel pomeriggio di ieri, su sollecitazione del nostro articolo pubblicato online su laregione.ch, che “attualmente la direzione dell’istituto è affidata a una sola persona ma in futuro la riorganizzazione prevede, contestualmente all’aumento dei compiti delegati dal Cantone e delle nuove sottostrutture che si rendono necessarie, una diversa suddivisione dei mandati settoriali con conseguente rinnovamento delle funzioni direttive”.