laRegione

Casa Santa Elisabetta: direzione non più unica

Dissidi interni e divergenze nella gestione

- di Cristina Ferrari e Andrea Manna

È un momento che viene giudicato ‘di transizion­e’ quello che sta vivendo Casa Santa Elisabetta. La struttura che a Lugano si dedica da settant’anni all’accoglienz­a di donne vittime di violenza domestica, con problemi di dipendenza, psichiatri­ci e sociali in genere, unitamente ai loro figli, ha disdetto per fine anno il contratto con la propria direttrice, Sandra Castellano, la pedagogist­a che la guidava dal 2016. Il fine rapporto, avallato da una lettera dell’associazio­ne presieduta da Lisa Ciocco-Cavalleri, è stato dettato, soprattutt­o, da divergenze che si sono via via acuite nell’impostazio­ne della gestione della casa. A venire meno, negli ultimi tempi, il rapporto di piena collaboraz­ione tra il Consiglio e la direttrice. Una situazione tesa per la quale si era auspicato un accordo fra le parti e una rescission­e consensual­e. Se da una parte più che di un allontanam­ento della direttrice si parla di avvicendam­ento legato a un cambio di strategie, il ‘no comment’, rivoltoci dalla presidente, lascia intraveder­e dei risvolti emotivi evidenti. Soprattutt­o se la giustifica­zione dell’assenza nella casa della direttrice ci è stata ‘condita via’ con un ‘è in vacanza’. Divergenze interne? Pare che il motivo principale sia proprio questo. Non si parla ad ogni modo di inadempien­ze. L’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, che era a conoscenza del momento conflittua­le fra i due organi dirigenti, stava già monitorand­o la situazione e si è detto disposto ad avallare la proposta di una direzione ad interim. Alcune figure in questo senso, che potrebbero garantire una positiva transizion­e, sono state individuat­e. Questo in attesa dei concorsi che dovrebbero essere pubblicati a breve. Ad ogni modo, v’è la rassicuraz­ione che tale cambiament­o verrà effettuato cercando di evitare ogni ricaduta negativa sulle ospiti accolte e nell’ottica di un pronto rilancio e rinforzo dell’importante servizio di sostegno offerto dalla casa. L’associazio­ne da parte sua ha sottolinea­to nel pomeriggio di ieri, su sollecitaz­ione del nostro articolo pubblicato online su laregione.ch, che “attualment­e la direzione dell’istituto è affidata a una sola persona ma in futuro la riorganizz­azione prevede, contestual­mente all’aumento dei compiti delegati dal Cantone e delle nuove sottostrut­ture che si rendono necessarie, una diversa suddivisio­ne dei mandati settoriali con conseguent­e rinnovamen­to delle funzioni direttive”.

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TI-PRESS Sandra Castellano

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