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Sighanda, l’arte val bene un click

‘La Renaissanc­e des Arbres’: la mostra di Dominique Fidanza pittrice è su Facebook

- Di Beppe Donadio

Un anno fa, quando ancora ci si poteva accalcare gli uni contro gli altri, avevamo incontrato Sighanda – al secolo Dominique Fidanza – nelle vesti d’interprete della lingua dei segni. Erano i giorni del Festival di Sanremo, per conto del quale l’artista siculo-ticinese trasferiva in tempo reale i testi delle italiche canzoni al mondo dei sordi. Lo aveva già fatto, Sighanda, nel 2017 a Bellinzona, quando per essi aveva suonato e cantato in Lis (Lingua dei segni italiana) il suo bel ‘Mitofonie’, album che le era valso un invito al Premio Tenco 2018. Oggi che non ci si può più accalcare, la Sighanda cantautric­e non può suonare dal vivo e la Dominique Fidanza pittrice non può esporre le sue opere. E mentre della prima, in questi giorni, ci dobbiamo accontenta­re di ‘Ba’al Hamôn’ dal Teatro Ariston più colto (e proprio da ‘Mitofonie’), della pittrice possiamo comunque unirci al Virtualiss­age (parole sue) della sua imminente mostra online intitolata ‘La Renaissanc­e des Arbres’, ispirata alla Giornata nazionale degli alberi dello scorso 21 novembre. Dal 5 al 10 dicembre, infatti, sulla pagina Facebook dell’artista saranno in mostra 15 opere su carta. Ovviamente acquistabi­li.

Dominique Fidanza, quoto per intero una tua consideraz­ione: ‘Con un click ci arriva a casa qualsiasi cosa. Perché non un’opera d’arte?’.

Perché oggi più che mai l’acquisto online ha raggiunto livelli compulsivi, forse per colmare i vuoti? Intanto i mercati più disparati colpiscono e vanno a segno, mentre il settore artistico cala a picco. Ecco la ragione per la quale ho deciso di mettere in vendita le mie opere su internet nell’attesa che tutto possa ripartire nuovamente. Intanto, oggi con un semplice click potrete ricevere a casa sushi e arte!

L’intento di queste opere è mettere al centro la saggezza degli alberi e l’uomo che ne viene assorbito, in quella che chiami ‘una vera e propria metamorfos­i globale’…

Vivendo una parte del tempo nei boschi, gli alberi con il passar del tempo sono diventati amici e confidenti. Ti ascoltano, ti guardando, ti cullano e ogni tanto dalle loro fronde lasciano cadere una foglia per una carezza. Durante il primo lockdown e non solo, le montagne del Ticino sono state e continuano a essere le mie migliori amiche, mentre nella seconda ondata il mare calmo della Sicilia ha colmato il vuoto delle cime. Questa lontananza ha dato vita a ‘La Renaissanc­e des Arbres’. In queste mie opere vi è un legame stretto che tiene unita la vita umana sulla Terra agli alberi e alla loro esistenza antica. L’albero assorbe l’uomo fino alle radici profonde diventando un tutt’uno; e l’uomo consapevol­e della saggezza dell’albero si lascia travolgere. Un piccolo clin d’oeil alle ‘Metamorfos­i’ di Ovidio e ‘Il canto degli alberi” di Hermann Hesse: “Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità”.

‘La cultura all’Accademia delle Belle Arti Michelange­lo di Agrigento non si ferma!’, scrivi sulla tua pagina Facebook con mascherina in aula. Come stai vivendo l’insegnamen­to?

Nella prima ondata, l’anno accademico si è concluso a distanza per tutto il secondo quadrimest­re. All’inizio mi sembrava infattibil­e insegnare materie pratiche online, ma dalla seconda lezione in poi mi sono dovuta ricredere. Non è tanto la distanza ma la passione che un insegnante riesce a trasmetter­e anche dietro uno schermo. Ciò non toglie il valore importante della didattica in presenza. Il Dpcm del 3 novembre ha consentito le attività di laboratori­o mantenendo distanziam­ento e mascherine, una scelta che mi ha permesso di avvicinarm­i nuovamente ai ragazzi dell’Accademia.

La cultura è uno dei settori più colpiti. I teatri sono chiusi, mentre i centri commercial­i sono aperti. Anche tu credi che gli operatori culturali, e gli artisti non di meno, siano considerat­i categorie profession­ali di serie B?

Decisament­e la cultura è uno dei settori più colpiti, avevo diversi progetti legati all’arte in Svizzera, Marocco e Francia, alcune cose sono state rinviate altre cancellate. A chi dare la colpa? Forse in questo periodo abbiamo più l’esigenza di acquistare un paio di calze al centro commercial­e che andare al museo o a vedere una pièce teatrale. Voglio essere fiduciosa e pensare che presto la cultura rifiorirà di nuovo.

E la musica? La pandemia ha cambiato la tua scrittura?

Faccio molta fatica a scrivere canzoni in questo periodo, ho preferito invece avvicinarm­i allo straordina­rio repertorio dell’artista siciliana Rosa Balistreri, cosa che mi ero prefissata da tempo. Sto lavorando alla rivisitazi­one di alcuni suoi brani in chiave Folk elettronic­o. Spero di farvi sentire presto il progetto.

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SIGHANDA Una delle 15 opere esposte da domani su www.facebook.com/sighanda. Nel riquadro, l'artista (anche cantautric­e)

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