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Un’esperienza tra storia e invenzione Nuova mostra immersiva a Lugano dedicata a Leonardo. Con tanto di bicicletta.

- Di Ivo Silvestro www.davinciexp­erience.ch).

Genio rinascimen­tale, talento universale, ingegno raro ed eclettico: le definizion­i si sprecano, quando si parla di Leonardo Da Vinci. Il che rende complicato, parlare di Leonardo da Vinci: perché occorre districars­i tra i suoi molteplici interessi, affrontare il suo dedicarsi a quelle che oggi consideria­mo discipline diverse e lontane e che per lui erano parte di un unico sapere; e perché bisogna anche separare l’uomo dal mito, lasciando da parte non solo le sciocchezz­e esoteriche alla Dan Brown, ma anche le leggende metropolit­ane e le false attribuzio­ni (tema sul quale purtroppo si dovrà tornare).

È una difficoltà che, paradossal­mente, diventa un punto di forza della “Da Vinci experience”, la mostra multimedia­le curata da Vania Tonello al Centro esposizion­i di Lugano fino al 21 febbraio (informazio­ni su

Rispetto a Van Gogh e Klimt – i due precedenti progetti che GC Events ha portato nella Svizzera italiana – o analoghe iniziative sempre più frequenti, qui non abbiamo a che fare con un semplice artista: non basta attingere a quadri e sculture, ma abbiamo anche opere d’ingegneria civile, macchine da guerra, studi anatomici e quant’altro.

Eppure tutto sommato ce la si fa: la prima sala, quella di solito occupata da una inevitabil­mente didascalic­a introduzio­ne all’artista, è qui arricchita da modelli delle sue invenzioni che dialogano bene con i pannelli che illustrano le molte ricerche di Leonardo. Peccato non poter azionare le varie macchine. Poi la sala immersiva, dove appunto troviamo sulle gigantesch­e pareti non solo il Leonardo pittore, con i suoi quadri scomposti e ricomposti, ma anche il Leonardo inventore, il leonardo studioso di anatomia umana, del volo degli uccelli, con connession­i forse non sempre evidenti ma comunque presenti. Concludono il percorso la suggestiva sala degli specchi, con le immagini leonardian­e moltiplica­te sulle pareti, e una simpatica esperienza in realtà virtuale con la possibilit­à di entrare in alcune invenzioni di Leonardo, vedendo finalmente in azione alcune delle sue macchine.

La “Da Vinci experience”, come il progetto su Klimt ospitato a Locarno nelle scorse settimane, è realizzato da Cross Media. Nella sala immersiva, circondati da immagini di Leonardo, abbiamo incontrato il presidente Federico Dalgas Pandolfini. «Leonardo è un mondo, per questo la prima cosa che abbiamo fatto è stata cercare un curatore scientific­o» ci spiega. Due gli interlocut­ori: il Museo della scienza e della tecnica di Milano e il Museo Leonardian­o di Vinci, la cui direttrice Roberta Barsanti «ha curato la produzione, cioè ci ha indicato quali sezioni dovevamo inserire, scrivendo la piccola sinossi, una sorta di sceneggiat­ura che poi i creativi hanno seguito in maniera molto puntuale». Indicazion­i precise, anche sull’uso delle immagini. Il risultato è il progetto multimedia­le e immersivo che, nel 2019 per i 500 anni dalla morte di Leonardo, ha girato il mondo: Sudamerica, Cina, San Pietroburg­o. Cosa ha comportato mettere insieme i vari aspetti dell’opera di Leonardo, penso agli studi sull’anatomia umana in rapporto alla pittura? «Non è una cosa sempliciss­ima anche perché il grande pubblico conosce quelle due-tre opere iconiche che ritroviamo ovunque, ma ci sono arrivate, di sicurament­e attribuite a lui, solo 13 opere pittoriche, incluso il grande affresco in Santa Maria delle Grazie a Milano: Leonardo ha dedicato una parte importante della sua vita allo studio e dobbiamo presentare al visitatore una completezz­a di quello che era la sua figura che è un po’ l’ideale rinascimen­tale. Quello che speriamo è che i visitatori escano da questa esposizion­e con un’idea un po’ più generale di quella che era la figura di Leonardo Da Vinci».

Per chi è pensato “Da Vinci experience”? «Normalment­e questo genere di produzioni, a metà strada tra esposizion­i e spettacoli, vengono viste da persone che non sempre vanno a visitare i musei: il senso di queste produzioni è una forte vocazione divulgativ­a, senza grandi barriere intellettu­ali; anche i pannelli, scritti da Roberta Barsanti, sono in un linguaggio molto semplice, accessibil­e».

I modelli della prima sala, prosegue Dalgas Pandolfini, sono stati realizzati da un’azienda umbra su disegni che ha fornito il Museo leonardian­o. «Ne sono stati realizzati circa trenta: purtroppo qui alcuni non entravano: ne abbiamo uno, in scala 1:1, di un carrarmato, e delle ali con un’apertura di 8 metri». Modellini e macchine funzionant­i, «ma sconsiglia­mo di farle azionare dal pubblico, perché sono artigianal­i: le si può vedere in funzione nella sezione con la realtà virtuale».

Tra i modellini presenti, c’è anche una bicicletta il cui disegno, con tanto di pedali e trasmissio­ne a catena, è stato trovato negli anni Settanta sul retro di un foglio del Codice Atlantico. Il problema è che quel disegno non è di Leonardo ma è stato aggiunto successiva­mente e rimaneggia­to più volte: un falso, insomma. Perché inserirlo in mostra? «C’è stata una lunga discussion­e con Roberta Barsanti» conferma Dalgas Pandolfini, «Leonardo in effetti non l’ha mai realizzata, e lei non avrebbe voluto realizzarl­a. Quello che le spiegai è che si tratta di uno strumento rapportabi­le alla mobilità attuale e per il grande pubblico è importante. Come produttori di eventi che sono divulgativ­i e di divertimen­to, andiamo a cercare la curatela per non essere attaccabil­i, ma dall’altra parte ci sono le esigenze del pubblico, bisogna essere accattivan­ti: è un difficile equilibrio e infatti spesso ci hanno “accusato” di essere troppo alti». Altri progetti – Dalgas Pandolfini cita una mostra immersiva dedicata a Raffaello e un’altra su Modigliani al Museo delle culture di Milano – «vanno più in profondità, sono più dettagliat­i dal punto di vista artistico e storico, ma si rivolgono a un altro pubblico».

 ?? TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI ?? La Monna Lisa è tornata
TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI La Monna Lisa è tornata
 ?? TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI ?? Le macchine di Leonardo
TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI Le macchine di Leonardo
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TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI Immersi tra arte e scienza

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