Test a tappeto, nuove chiusure e riaperture
Test a tappeto e rigide misure nei Grigioni. Qualche timida riapertura nella Svizzera romanda. Cammino inverso in alcuni cantoni oltre Sarine, dove la pandemia continua a diffondersi. È variegato il panorama degli ultimi provvedimenti anti-coronavirus in Svizzera.
Nei Grigioni la regola è: impedire a ogni costo la chiusura delle stazioni sciistiche. Per il cantone «la stagione invernale è di fondamentale importanza», ha ricordato il suo presidente Christian Rathgeb. Il governo retico ha annunciato ieri un articolato concetto di protezione. Prevede il divieto di incontri con più di dieci persone, sia in ambienti privati che nella vita pubblica. Inoltre, tutti i ristoranti (anche quelli nelle stazioni sciistiche, diversamente da quanto deciso dal Consiglio federale) saranno chiusi fino al 17 dicembre compreso (eccezioni: servizi take-away, servizi a domicilio, mense e ristoranti di alberghi che servono i propri ospiti). Nell’ambito di un progetto pilota, tra l’11 e il 13 dicembre l’intera popolazione sarà testata su base volontaria nelle regioni Maloja (regione turistica principale), Bernina (numero elevato di casi) ed Engadina Bassa/Val Müstair.
Rimangono chiusi i luoghi di intrattenimento e del tempo libero come cinema, teatri, musei, biblioteche, club, centri benessere, piste di ghiaccio ecc. Fanno eccezione gli impianti per il tempo libero che si trovano all’aperto e le strutture benessere degli alberghi per i loro ospiti. Fino al 23 dicembre 2020 su tutta l’area scolastica delle scuole pubbliche e private (tranne asili e scuole elementari) vige l’obbligo di indossare la mascherina.
Stretta anche nel Canton Sciaffusa, dove alla mezzanotte di domani saranno chiusi palestre, piscine, sale da ballo, centri fitness e benessere. Lo stesso dicasi per musei, cinema, teatri, centri giovanili, sale giochi e locali erotici. Le misure resteranno in vigore almeno fino al 22.
In Romandia, invece, si fa un passo verso la normalità. Cinema, teatri e sale di spettacolo riapriranno il 19 dicembre in quattro cantoni (Vaud, Ginevra, Friburgo e Neuchâtel). Cinquanta persone al massimo potranno assistere alle manifestazioni culturali, indica la Conferenza intercantonale dell’istruzione pubblica della Svizzera romanda e del Ticino. Nel Canton Neuchâtel, la riapertura riguarderà anche i musei e le biblioteche, chiusi a inizio novembre. Nel Canton Giura invece da giovedì potranno riaprire caffè, bar e ristoranti, a determinate condizioni. Nei ristoranti dalle 18.30 sarà vietato servire bevande che non accompagnano i pasti ordinati. A Ginevra, infine, le autorità sanitarie sono preoccupate. Dopo una diminuzione drastica dei casi nelle ultime settimane, il numero di contagi non diminuisce più da giorni.
Tre regioni italiane sulla ‘lista rossa’
Ieri intanto la Svizzera ha aggiunto una dozzina di Paesi e alcune regioni di Italia e Austria alla lista dei posti che prevedono la quarantena all’arrivo nella Confederazione da metà dicembre. Deve rimanere ad esempio in isolamento chi è stato negli Stati Uniti, in Portogallo o in Croazia, annuncia l’Ufficio federale della sanità pubblica. L’obbligo di quarantena verrà esteso tra l’altro alle regioni italiane di Veneto, FriuliVenezia Giulia ed Emilia-Romagna.