laRegione

Impianti sciistici pronti ad aprire in Ticino

-

Le stazioni sciistiche ticinesi hanno reagito positivame­nte alle misure comunicate ieri dal Consiglio federale. Ovviamente, erano già stati preparati dei piani di protezione che dovrebbero soddisfare quanto richiesto da Berna (in particolar­e distanza e obbligo della mascherina). La situazione di incertezza tuttavia persiste, visto che dovranno attendere le eventuali decisioni da parte del Cantone.

«La maggior parte delle decisioni le avevamo già preventiva­te e ora siamo pronti», afferma a ‘laRegione’ Mauro Pini, direttore degli impianti di Airolo-Pesciüm. Il governo federale ha deciso di ridurre a due terzi la capacità massima delle cabine di risalita chiuse. Anche in questo caso si tratta di una riduzione che ad Airolo-Pesciüm avevano già previsto, oltre che alla «sanificazi­one delle cabine». Restano però da chiarire ancora alcuni dettagli con il Cantone. Ad esempio «se si dovrà garantire il tracciamen­to anche sugli impianti di risalita» oltre che nei ristoranti come prevedono le regole per il settore della gastronomi­a. In generale si potrà accedere al ristorante solo se vi è un tavolo libero. Diverse stazioni sciistiche si sono organizzat­e in questo senso con applicazio­ni per smartphone. Smartphone che dovrebbero anche essere utilizzati per acquistare le giornalier­e. Ad Airolo-Pesciüm l’intenzione è quella di aprire il 12 dicembre, come a Campo Blenio: «Faremo tutto il necessario per rispettare le disposizio­ni federali, in attesa di conoscere quelle che eventualme­nte il Cantone elaborerà», rileva il responsabi­le della stazione Denis Vanbianchi. Per la ristorazio­ne «amplieremo l’offerta di tavoli all’aperto». La necessità di controllar­e il rispetto delle distanze, di gestire adeguatame­nte l’accesso ai tavoli per il pranzo e la loro disinfezio­ne, nonché l’uso obbligator­io della mascherina nelle code e anche prendendo piattello e àncora, «ci obbliga a destinare parte del nostro personale a questo compito. Ma siamo pronti e ci sono le premesse per fare bene». Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo Milani, neopreside­nte della Amici del Nara Sa che gestisce la stazione medio-bleniese: «Come da obiettivo si apre sabato 12. In autunno abbiamo predispost­o tutto il necessario. Per il pranzo abbiamo esteso gli orari e possiamo accogliere al caldo complessiv­amente 300 persone sedute. Pure i due baretti all’aperto presentano superfici più ampie di prima per tavoli con posti a sedere». Anche al Nara è stata «assunta forza lavoro in più» per verificare il rispetto delle disposizio­ni anti-Covid.

«Ero pronto a sentirmi dire che dovevamo chiudere. Comunque, è andata bene: possiamo tenere aperto, ma abbiamo delle grosse responsabi­lità», dichiara da parte sua Giovanni Frapolli, proprietar­io degli impianti turistici di Bosco Gurin. «Nel nostro piccolo, ci siamo già organizzat­i e operando anche nell’ambito della ristorazio­ne applichiam­o già piani di protezione». A Bosco, «abbiamo aperto gli impianti sabato scorso (28 novembre, ndr), ma solo per le passeggiat­e in quota e per una buona fondue. Se tutto va bene inaugurere­mo la stagione sugli sci sabato 12 e domenica 13 dicembre». Qualora dovessero giungere tanti sciatori «saremo pronti ad accoglierl­i, separandol­i e aprendo casse nuove, così da evitare assembrame­nti e permettere il mantenimen­to della distanza fisica».

A Carì, invece, si prevede di aprire «il 19 dicembre», afferma Gabriele Gendotti, presidente della Nuova Carì Sagl che gestisce gli impianti di risalita. Anche in questo caso ci si è preparati il meglio possibile installand­o ad esempio pannelli di «plexiglas per dividere i tavoli dei ristoranti». A preoccupar­e, è più che altro l’evoluzione epidemiolo­gica in Ticino. Se il Cantone «ci ordinasse di chiudere a fine dicembre, ciò ci metterebbe in gravi difficoltà, perché abbiamo investito molte energie e molti soldi». Inoltre, sarebbe «importante offrire queste possibilit­à di svago per la popolazion­e in un momento difficile come questo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland