laRegione

Officine a Castione, il Ps chiede più posti di lavoro

Appello affinché Municipio e CdS premano sulle Ffs

-

“Non c’è nessuna ragione per ridurre il personale delle Officine”. Perciò il Municipio di Bellinzona, insieme al Consiglio di Stato, “faccia pressione sulle Ffs affinché nel nuovo stabilimen­to di manutenzio­ne previsto a Castione impieghino ben più dei 230 posti a tempo pieno minimi inseriti nell’accordo con Cantone e Città”, cifra che ridurrebbe di un terzo l’attuale forza lavoro, occupata nello stabilimen­to cittadino che verrà dismesso, costituita da 453 operai (non tutti a tempo pieno) di cui 112 interinali e 49 frontalier­i. È quanto chiede la sezione socialista di Bellinzona alla luce della risposta che il Consiglio federale ha dato al consiglier­e nazionale Bruno Storni, risposta anticipata dal nostro giornale il 3 dicembre e leggibile anche sul nostro sito online.

‘Intensific­are la battaglia’

Il nuovo Ceo delle Ffs Vincent Ducrot, ricordiamo, in estate ha ammesso che è da prevedere un potenziame­nto della manutenzio­ne a livello nazionale, considerat­a la forte crescita di chilometri percorsi e di passeggeri trasportat­i nell’ultimo decennio (+30-40%), da qui al 2030. Questo a mente del Ps turrito dimostra che il fabbisogno di materiale rotabile e di manutenzio­ne “è stato sottostima­to dalla precedente dirigenza” guidata fino alla scorsa primavera da Andreas Meyer. Da qui la necessità di “intensific­are la battaglia per dimensiona­re correttame­nte le nuove Officine, in linea con i bisogni futuri di un trasporto pubblico di qualità, e salvare il lavoro nel Bellinzone­se”. La Città, in qualità di partner della transizion­e da Bellinzona a Castione, “deve esercitare con decisione la necessaria pressione sulle Ffs che stanno ancora definendo i contenuti del nuovo moderno stabilimen­to industrial­e”, fase che dovrebbe concluders­i – stando al governo federale – solo verso metà 2021, ossia due anni dopo le iniziali previsioni.

‘Garantire un futuro a lungo termine’

Quanto al Ps di Bellinzona – che insieme alle altre forze politiche rappresent­ate in Municipio è stato più volte criticato dalle maestranze per aver aderito al progetto Città-Cantone-Ffs – oggi il vicepresid­ente Danilo Forini ricorda che la sezione aveva accettato di sostenere la costruzion­e del nuovo moderno stabilimen­to a Castione “al fine di garantire un futuro a lungo termine dell’attività delle storiche Officine, ritenendo questo trasferime­nto la premessa migliore per garantire anche in futuro il mantenimen­to di più posti di lavoro possibile. Questo stabilimen­to deve quindi essere all’altezza dell’aumento del traffico ferroviari­o che richiederà sempre più manutenzio­ne. E in Ticino abbiamo la manodopera e le competenze necessarie”. Il Ps – come d’altronde anche le stesse Ferrovie hanno fatto nel recente articolo della ‘Regione’ – ricorda infine che l’accordo siglato già contemplav­a l’indicazion­e di prevedere dove possibile degli ampliament­i: “Ed è quello che occorre e che auspichiam­o succeda ora”, conclude la sezione socialista.

Chi potenzia e chi riduce

Dal canto suo, rispondend­o a Bruno Storni il Consiglio federale è stato ondivago: premettend­o che “il corretto dimensiona­mento degli stabilimen­ti di manutenzio­ne rientra nell’ambito della responsabi­lità operativa delle Ffs”, ha aggiunto che secondo le informazio­ni fornite dalle Ferrovie medesime, “nei prossimi anni a livello svizzero si assisterà a una crescita del numero di posti a tempo pieno per la manutenzio­ne, e questo a seguito dell’ammodernam­ento e dell’aumento del parco veicoli. Nonostante ciò, singoli siti possono subire una riduzione dell’occupazion­e”. Il timore, che richiede risposte politiche, è che succeda proprio a quello bellinzone­se.

 ?? FFS ?? Così potrebbe apparire il nuovo stabilimen­to di Castione: con quanti operai lo si saprà forse a metà 2021
FFS Così potrebbe apparire il nuovo stabilimen­to di Castione: con quanti operai lo si saprà forse a metà 2021

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland