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Trincea ferroviari­a: i ricorsi sono sei

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Sono sei in totale i ricorsi pervenuti alle cancelleri­e comunali di Lugano e Massagno sul Piano regolatore intercomun­ale TriMa. La pubblicazi­one del progetto che dovrebbe coprire la trincea ferroviari­a a cavallo dei due comuni è scaduta a ottobre, mentre c’è stato tempo fino a metà novembre per esprimere la propria contrariet­à, e come da noi anticipato dei ricorsi sono effettivam­ente giunti. È il tavolo di lavoro TriMa – l’organo intercomun­ale incaricato dai due Comuni della pianificaz­ione – a dare ora la cifra esatta, sottolinea­ndo che si tratta di privati toccati dal progetto. Spetta ora proprio al TriMa esaminare queste opposizion­i, per inviare le risposte necessarie al Consiglio di Stato: prima istanza competente per evaderle. Al governo sarà mandata anche la variante di Piano regolatore approvata dai Consigli comunali di Massagno (nel novembre dell’anno scorso) e di Lugano (a giugno di quest’anno). Il TriMa, ricordiamo, è stato istituito nel 2014, ma il progetto è più datato di almeno una dozzina d’anni. Su una copertura di 500 metri circa di lunghezza si prevede la realizzazi­one del nuovo campus della Supsi e in un secondo momento del parco urbano da 10’000 metri quadrati. L’investimen­to netto previsto è di circa 70 milioni di franchi. Nelle intenzioni, una parte dell’importante opera dovrebbe essere finanziata dal Programma di agglomerat­o del Luganese 3 e una parte anche dal Cantone. I tempi di realizzazi­one sono invece spalmati sui prossimi 15 anni circa: i primi 5 per il campus Supsi e i successivi per la copertura e il parco urbano. Un’opera importante che non ha mancato di suscitare polemiche, sfociate in rapporti di minoranza, vari ricorsi e persino un referendum.

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Progetto da 70 milioni di franchi

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