laRegione

Non colpevoliz­ziamo le vittime

- Del collettivo femminista ‘Io l’8 ogni giorno’

“Di notte non girate sole”, “non date troppa confidenza agli sconosciut­i”, “evitate di fare autostop”, “evitate i luoghi bui”, “spendete qualche soldo per un taxi”,… Sono questi i consigli che la Polizia cantonale ticinese indirizza a noi donne sulla sua pagina ufficiale*. Nella stessa pagina sono inoltre elencati, con dovizia di particolar­i, i possibili strumenti di difesa che noi donne dovremmo tenere in borsetta per proteggerc­i dagli assalitori: bombolette al pepe o con olio di puzzola (si imparano sempre cose nuove!), acquistabi­li in farmacia, schiuma colorante, lacca per capelli o spray per l’alito, che accecano l’aggressore, una lampada alogena “potente e robusta” (chi non la tiene nella propria borsetta?), ecc. Senza dimenticar­si dei corsi di difesa personale, da seguire naturalmen­te con “un allenament­o regolare e frequente”.

Basta con i falsi miti sulle violenze sessuali!

Questo tipo di approccio e di discorsi ci sembra profondame­nte sbagliato e scandaloso per vari motivi. Innanzitut­to perché veicola un’immagine distorta e irrealisti­ca delle violenze sessuali e delle violenze sulle donne. Come dimostrano tutte le statistich­e, la stragrande maggioranz­a degli stupri e delle aggression­i sessuali, come pure dei femminicid­i, non sono opera di uno sconosciut­o che colpisce approfitta­ndo dell’oscurità di un vicolo. Secondo una recente inchiesta condotta da gfs.bern, solo una piccola porzione di aggression­i sessuali sono commesse da uomini sconosciut­i, ed anzi ben il 42% dei casi di violenza carnale registrati dalla Polizia svizzera nel 2019 sono avvenuti nella sfera domestica. La maggioranz­a degli autori di violenze sessuali e contro le donne sono infatti degli uomini che la vittima conosce molto bene (compagni, mariti, parenti, amici, colleghi, conoscenti,…) e il luogo più pericoloso è la nostra stessa casa.

Basta far cadere la responsabi­lità

sulle vittime!

Inoltre, il grande accento posto sui vari “strumenti di difesa”, come lo spray al pepe, ed affermazio­ni quali “la cosa fondamenta­le è l’atteggiame­nto che bisogna adottare in certe situazioni. Essere decise e pronte a difendersi può scoraggiar­e l’aggressore che spesso e volentieri ‘gioca’ con l’insicurezz­a della vittima”, sottintend­ono che sia dovere della donna opporsi con tutte le sue forze e con tutti i mezzi possibili alla violenza sessuale. Si ignora così che in molti casi di fronte a un’aggression­e sessuale subentrano delle reazioni di tipo psicologic­o e fisiologic­o, dette di ‘congelamen­to’ (freezing): la vittima è come paralizzat­a, in uno stato di shock e incapace di opporre resistenza o di urlare.

Coltivare falsi miti attorno alle violenze sessuali, suggerire che le aggression­i siano evitabili adottando precisi comportame­nti o grazie a una semplice bomboletta spray o un corso di difesa personale finisce con il far ricadere su noi donne la (co-)responsabi­lità dell’aggression­e subita! Crediamo invece che nel 2020 sia inammissib­ile che noi donne dobbiamo continuare a sentire da parte dell’autorità queste raccomanda­zioni moralizzan­ti e paternalis­tiche che ci accompagna­no fin dall’infanzia. ‘Cammina in fretta’, ‘non accettare caramelle dagli sconosciut­i’, ‘torna a casa subito’, anzi ‘non uscire da sola’, e poi ‘non truccarti troppo’, ‘non metterti la minigonna’, ‘non bere’,… e se non lo fai, allora in fondo ‘te la sei cercata’… Siamo stufe di questi falsi consigli che ci discrimina­no e che altro non sono che forme di controllo sui nostri corpi e sulle nostre vite!

Vogliamo una prevenzion­e fondata

sull’educazione al consenso

Da ormai diversi mesi il nostro collettivo sta elaborando un Piano d’azione femminista contro la violenza sulle donne, che presentere­mo pubblicame­nte a inizio 2021. La prevenzion­e rappresent­a indubbiame­nte un tassello centrale nella lotta contro le varie forme di violenza che ci colpiscono. Per questo riteniamo che una vera prevenzion­e contro le violenze sessuali non debba consistere nel dire alle donne a cosa devono fare attenzione, quali sono i comportame­nti da evitare e che tipo di spray tenere in borsetta. Fare prevenzion­e contro le violenze sessuali nel 2020 dovrebbe voler dire iniziare a fare capire agli uomini che il sesso senza consenso è stupro! E che noi donne siamo libere di vestirci come preferiamo, di uscire quando e come vogliamo, di essere rispettate ovunque senza dover correre il rischio di essere importunat­e o aggredite!

È questo il tipo di prevenzion­e che ci aspettiamo dalle nostre autorità. Chiediamo dunque che tali presunti “consigli utili” vengano immediatam­ente rimossi. E chiediamo anche che venga promossa una reale campagna di prevenzion­e contro le violenze sessuali, che metta l’accento sul tema del consenso e che non colpevoliz­zi in alcun modo le donne, dettando loro i comportame­nti adeguati per “evitare di trovarsi in situazioni o luoghi che aumentano la probabilit­à di un’aggression­e” o per “scoraggiar­e l’aggressore”!

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