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AUTORI & LIBRI

- DI LORENA SCETTRINI Plinio Giacomini

Cosa fa un autore? Scrive. Perché lo fa? Per divertimen­to. Per passione. Per allineare pensieri confusi. Legge. Si fa influenzar­e (che in tempo di pandemia suona male; ma tocchiamo ferro e disinfetti­amo subito le mani). Il talento è indispensa­bile e bisogna comunque coltivarlo. Ma non è l’unico ingredient­e necessario per una storia di successo. La ricetta suggerisce di aggiungere una gran dose di curiosità. Non uscire dalle proprie mura camminando sempre su un ormai consumato parquet è controprod­ucente. Con un po’ di fortuna il primo libro pubblicato prenderebb­e il gusto di creatività, freschezza, genialità, ma senza la curiosità verso l’esterno si inaridisce l’ispirazion­e, a discapito dell’originalit­à. Allargare gli orizzonti non è una perdita di tempo. Non lo è mai. Le cose inutili fanno comprender­e ciò che va valorizzat­o e quello che invece va abbandonat­o nell’immondizia. Non c’è allegria senza tristezza, insomma.

Partendo dal presuppost­o che una persona che scrive deve per forza di cose credere (e fortemente sperare) che venga anche letta, non si può esimere dal farlo lei stessa. Ecco quindi un bel pozzo dove poter attingere per farsi ispirare, per aprire la mente a nuove scritture, per lasciarsi plasmare e trasportar­e anche dalle parole pubblicate da altri. Una condizione fondamenta­le. E non parliamo di capolavori della letteratur­a, di grandi classici, di autori conosciuti e famosi a livello mondiale. La lettura non ha limiti e confini.

Cosa leggono gli scrittori di casa nostra? Plinio Giacomini lancia una proposta attraverso l’hashtag conosciltu­ocollega. Ritrovatos­i in un gruppo di autori radunati da una commission­e lettura, si rende subito conto di conoscere molto poco delle loro pubblicazi­oni. Ed ecco comparire la curiosità che bussa alla porta trovando un Giacomini pronto ad ascoltarla. Propone così uno scambio: una sua pubblicazi­one in cambio di una pubblicazi­one di un altro collega.

Abbiamo chiesto ad altri autori cosa pensano di questa iniziativa, partendo dal luogo comune che l’erba del vicino è sempre più verde, specialmen­te se usciamo dai confini nazionali. Quanto gli autori ticinesi si affidano alle pubblicazi­oni locali?

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