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I figli d’arte

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Mammiferi e uccelli imparano osservando. I piccoli seguono i propri genitori, prendono mentalment­e nota di cosa viene usato per costruire il nido o la tana e una volta cresciuti creano le proprie opere d’arte. Ma tutto questo tempo per studiare i dettagli serve solo a loro. I ragni della famiglia Nephilidae escono dalle uova e già sono in grado di tessere una tela circolare di oltre un metro di diametro. E non si tratta sicurament­e di una prova generale per poi passare alle tele vere. La tela è già al primo colpo così resistente da intrappola­re lucertole, piccoli uccelli e sopporta fino ad un chilo di peso. Una cosa va però detta: sono le femmine che si occupano di queste opere ingegnose e mortali, visto che i maschi si limitano a vivere sulla tela e a mangiare quello che viene catturato. In pratica, le capacità vengono tramandate dalle madri alle figlie tramite Dna. Esperti di ogni angolo del mondo studiano i ragni da anni e hanno scoperto che in alcuni casi riescono a rendere la tela più elastica, mentre in altri casi è più resistente.

Se viene danneggiat­a, i ragni non buttano via il lavoro fatto, ma si mettono a fare piccole riparazion­i per salvare la tela principale. E poi ci sono i ragni della famiglia degli Ctenizidae, chiamati anche ragni a porta-trappola. Questi ragni costruisco­no una tana che ha una piccola “porta”. Il materiale usato è vegetazion­e, terra e seta. Come le nostre porte, viene fissata su un lato con seta. E poi attendono: appena arriva la preda, il ragno apre la porta di scatto e… il pranzo è servito.

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