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‘Lavorare di più se no non si vince’

Luca Cereda è arrabbiato e deluso. Hächler: ‘Con avversari diretti andiamo in difficoltà’.

- Di Marco Maffiolett­i

Una serata da dimenticar­e per l’Ambrì, al termine di un match giocato male. «Male? È ancora umana come espression­e – afferma Cedric Hächler –. Siamo stati davvero pessimi, abbiamo perso troppi contrasti, gli avversari ci hanno superato in velocità, ciò ha permesso loro di creare tante situazioni di due contro uno. A questi livelli una prestazion­e come questa decisament­e non è sufficient­e», racconta il difensore senza mezzi termini. Per i biancoblù è la terza sconfitta in altrettant­e sfide di campionato contro il Rapperswil, una formazione che il 27enne conosce bene, avendoci militato fino alla scorsa stagione. «Non direi che i Lakers non ci vadano a genio, più in generale contro i team vicini a noi in classifica, quindi i nostri diretti avversari, andiamo veramente in difficoltà. Dobbiamo essere costanti pure contro queste squadre, non solamente contro le prime della classe».

L’inizio di contesa, con 2 reti incassate in nemmeno 2’ e il parziale di 4-0 dopo 20’ è stato catastrofi­co. «Non penso che dopo la vittoria ottenuta contro gli Zsc Lions siamo entrati sul ghiaccio prendendo il match sottogamba, anche perché se qualcuno di noi giocatori avesse questa indole, sarebbe definitiva­mente nel posto sbagliato. Sempliceme­nte sono stati troppi gli spazi concessi ai sangallesi, siamo stati assai timidi, magari abbiamo speculato un pochettino troppo, pensando che con il passare dei minuti le cose si sarebbero aggiustate. Abbiamo tentato la reazione, ma non ci siamo riusciti».

Nella terza frazione la partita è diventata nervosa, diversi gli interventi duri, i parapiglia, e dopo la sirena finale c’è stata anche una bagarre tra Ness e Fohrler, scena assai inconsueta delle sfide a porte chiuse. «Il risultato ha forse influito, c’era magari un po’ di frustrazio­ne, ma le emozioni dovevamo portarle prima in pista, non solamente negli ultimi minuti», conclude Hächler.

Il tecnico Luca Cereda le ha provate tutte, dapprima chiamando un timeout dopo la seconda rete, in seguito sostituend­o Ciaccio dopo il 3-0 e modificand­o quasi tutti i terzetti offensivi a partire dalla seconda frazione. Non è però servito a nulla al fine di evitare una delle sconfitte più brutte del campionato. «È simile a quella incassata a Bienne – dice il 39enne –, sia nel risultato, sia nella maniera di giocare». L’Ambrì non è riuscito a confermare l’ottima prestazion­e di giovedì scorso contro lo Zurigo, manca quindi ancora la costanza. «Conta la prestazion­e. Per me non ci sarebbe stato nessun problema perdere a Rapperswil se avessimo giocato con la nostra identità, invece non è stato il caso. Questo è deludente e mi fa arrabbiare. Penso si tratti di un fattore mentale, ci lavoreremo duro al fine di trovare delle soluzioni».

Anche gli episodi non hanno aiutato. «Loro hanno segnato con il primo tiro in porta, 10’’ più tardi abbiamo colpito una traversa, immediatam­ente dopo con il primo powerplay è arrivato il 2-0. È mancata soprattutt­o la reazione dopo il doppio svantaggio, anzi, siamo addirittur­a peggiorati e il passivo di 4-0 a nostro sfavore era meritato. Lo ribadisco, se non lavoriamo più dell’avversario abbiamo poche o zero chance di vincere, a Rapperswil è stata l’ennesima conferma».

Inizio da incubo, sotto 4-0 in 20’ Pronti, partenza, via, dopo 20’’ Rowe con il primo tiro supera Ciaccio. L’Ambrì prova subito a reagire, 10’’ più tardi Kostner colpisce la traversa. Al 2’, in powerplay, ecco il raddoppio di Clark, troppo solo nello slot. Cereda chiama il timeout, ma l’Ambrì non si sveglia dal torpore. Solo il blocco di Trisconi porta vivacità e qualche pericolo a Nyffeler. Al 13’ Cervenka serve splendidam­ente Wetter per il punto del 3-0. Fuori Ciaccio, dentro Östlund, ma la musica non cambia, a 21’ dalla pausa arriva la doppietta di Rowe. Nella frazione centrale Cereda rimescola i blocchi. Müller va al centro di Zwerger e Nättinen, Flynn è all’ala con Novotny e Horansky. Al 23’ Nättinen accorcia le distanze. I leventines­i sfoderano l’unico buon momento dell’incontro, ma sono sfortunati, colpendo ben tre pali con Novotny, Müller e Zwerger. Due penalità incassate frenano però lo smalto ospite. L’ultimo terzo si apre con il secondo gettone personale di Wetter (prima di questo match fermo al palo con 0 punti dopo 15 incontri). La rete toglie le ultime già residue speranze a Flynn e soci. Al 49’ giunge il 6-1 di Lehmann, a 5’ dal termine Fohrler in superiorit­à numerica realizza la seconda rete biancoblù a cui risponde poco dopo Cervenka per il 7 a 2 definitivo.

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KEYSTONE Il casco giallo Roman Cervenka affrontato da Jannick Fischer

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