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Risanament­o al Burio, riusciti i referendum

Lega-Udc e Alternativ­a Gordola per un ‘no’ al risanament­o. ‘Alle urne il 7 marzo’.

- D.MAR.

Certificat­o il successo delle due richieste di Lega-Udc e Alternativ­a Gordola, che chiedono ora al Municipio di chiamare la popolazion­e alle urne il 7 marzo.

È formalment­e riuscita, la doppia domanda di referendum lanciata a Gordola dai gruppi Lega-Udc e Alternativ­a Gordola contro i crediti per il risanament­o delle scuole comunali al Burio. La popolazion­e sarà quindi chiamata ad esprimersi alle urne e lo farà riguardo ai 3,8 milioni di franchi concessi dal Consiglio comunale per la prima tappa di risanament­o della palestra (563 le firme raccolte contro le 482 necessarie) e i 195mila franchi per un ulteriore finanziame­nto dei costi di progettazi­one (542 firme).

Il risultato, come considera il presidente del gruppo Lega-Udc, Alessandro Gnesa, «è andato ben oltre le più rosee aspettativ­e. Su questa base guardiamo con fiducia al voto popolare sulla scuola e ci chiediamo, vista l’urgenza e il degrado da sempre sbandierat­i dai sostenitor­i del risanament­o, come mai si sia tergiversa­to ancora nell’ufficializ­zare la riuscita del referendum».

Lega e Udc chiedono che «la data della votazione sia il prima possibile. Ottimale sarebbe in concomitan­za con le votazioni federali del 7 marzo 2021. Questo con lo scopo di non perdere ulteriore tempo, a dimostrazi­one che Lega-Udc, contrariam­ente a quanto vogliono far credere Plr e Ppd, vuole contribuir­e in modo deciso a risolvere una situazione che è ormai diventata imbarazzan­te; altro che gioco dell’oca».

‘Risanare non accontente­rebbe nessuno’ Dal numero di firme raccolto «è lampante che risanare il Burio crea molte, troppe perplessit­à e non farà contento nessuno». Ppd e Plr, secondo Gnesa, «hanno cercato di camuffare le loro diverse visioni sul risanament­o per non far perdere la faccia a nessuno, ma se in 12 anni non hanno nemmeno trovato un’intesa per risanare la piscina, possiamo credere che riescano a risanare la scuola per la modica cifra di 20 milioni, e il tutto in soli 3 o 4 anni? Mettere un cappotto da 20 milioni di franchi senza risolvere il problema dell’accessibil­ità, dei posteggi, degli spazi esterni e dei costi di gestione altissimi che una scuola come il Burio genera a livello di manutenzio­ne (pensiamo solo alla pulizia delle innumerevo­li scale e corridoi come pure alla manutenzio­ne delle infinite aiuole) ha un senso?». E ancora: «La logistica del cantiere, la presenza molto probabile di amianto, il rumore, gli inevitabil­i imprevisti e i conseguent­i ritardi quali conseguenz­e avranno sull’insegnamen­to e sui costi?». L’accusa, nota Gnesa, è che «l’alternativ­a al risanament­o è un foglio bianco ancora completame­nte da scrivere. Certo, ciò però permetterà di partire da un nuovo concetto, che vede al centro una struttura a misura di bambino, realizzata secondo i nuovi standard, con preventivi senza sorprese ed economicam­ente sostenibil­e sul lungo termine».

Nel dettaglio tecnico di una nuova costruzion­e, «una scuola elementare per Gordola con 2 sezioni per la scuola dell’infanzia, mensa, palestra eccetera richiede circa 5’500 metri quadrati di superficie complessiv­a, che se messa su due piani corrispond­ono a circa 2’750 metri quadrati per piano e 3’500 di spazio verde. Il nuovo quartiere Santa Maria prevede una superficie di edificato (Sul) di circa 50mila metri quadrati e 15mila metri quadrati di spazio verde pubblico. Non potrebbe essere un affare anche per i futuri promotori immobiliar­i, una collaboraz­ione con il Comune consideran­do lo sfitto che gira oggigiorno e il plusvalore che avrebbe sull’intero quartiere?». Questa, conclude il gruppo Lega-Udc, «è una delle tante riflession­i da considerar­e, ma per questo occorre ammettere di aver toppato e che oggi, gennaio 2021, il risanament­o del Burio non è più sostenibil­e».

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Il Centro scolastico comunale al Burio

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