laRegione

Il virus entra anche a Casa Girotondo

Il virus è entrato in casa anziani a Novazzano prima di Natale. Vaccinato l’80 per cento.

- Di Daniela Carugati

Metà dei residenti della struttura che fa capo alla rete case anziani di Mendrisio ha contratto il coronaviru­s. Ma non ci si è arresi: l’80 per cento degli ospiti si è vaccinato.

L’emozione corre sul filo tra il personale della Casa Girotondo e i familiari dei residenti. Nelle parole c’è la premura di sempre, amplificat­a dalla sofferenza che il Covid-19 porta con sé. Fino a prima di Natale la struttura intercomun­ale di Novazzano era riuscita letteralme­nte a tenere la malattia pandemica fuori dalla porta. Poi il coronaviru­s si è insinuato nella casa per anziani, parte della rete Ecam (Ente case anziani Mendrisiot­to), e si è diffuso con grande rapidità.

Isolato un piano intero

A oggi gli ospiti venuti a contatto con il SarsCoV-2 sono oltre una ventina, quasi la metà dei 54 degenti della casa. Ovvero un numero tale da portare immediatam­ente a dover utilizzare il reparto Covid dedicato, già previsto proprio in caso di focolaio da pandemia. Un reparto che a poco a poco ha occupato un intero piano dello stabile. Da quel momento i giorni dolorosi – due anziani non ce l’hanno fatta – si sono alternati a quelli carichi di speranza. «In effetti – fa sapere a ‘laRegione’ il direttore dell’Ecam Severino Briccola –, quattordic­i dei residenti entrati in contatto con il Covid sono già stati giudicati guariti e altri cinque lo saranno nel corso della settimana». Da subito, del resto, la missione è stata quella di arginare il focolaio. «Tutto è successo sotto le Feste – ripercorre

–. Immediatam­ente abbiamo informato l’Ufficio del medico cantonale, con il quale abbiamo messo in atto il protocollo previsto in questi casi, iniziando tempestiva­mente l’indagine ambientale e adottando tutte le misure del caso. Di conseguenz­a abbiamo avvisato i familiari e sospeso le visite, assicurand­o un supporto adeguato a tutti».

Individuat­i gli asintomati­ci

Si è capito come è entrato il virus? «È impossibil­e individuar­e l’origine del contagio: possiamo procedere solo per ipotesi – conferma Briccola –. D’altro canto, non è una questione di ‘colpe’. Come tutte le case per anziani del cantone anche alla Girotondo si ha uno spaccato della realtà ticinese. Va detto che l’indagine ambientale condotta a tappeto – grazie alla possibilit­à di eseguire sia tamponi rapidi che tamponi Pcr –, ci ha dato modo di individuar­e pure i casi asintomati­ci. Un aspetto importante per contenere la diffusione del virus». Infatti, anche il personale non è rimasto immune al Covid. «Quasi una decina di collaborat­ori si è ammalata».

Una quota di dipendenti non indifferen­te: come avete ovviato a questa situazione d’emergenza? «Grazie alla rete Ecam abbiamo potuto far capo a personale supplente», tiene a rimarcare Briccola. Avere un Ente di riferiment­o, dunque, si è rivelato efficace? «La collaboraz­ione è ottima. La pandemia ha rallentato il corso delle cose, ma la rete si sta sviluppand­o bene». E le risorse umane sono un elemento fondamenta­le: a Casa Girotondo come in altre strutture gli operatori sin dal primo giorno della crisi sanitaria non si sono mai tirati indietro. «Mi sento di fare loro un ringraziam­ento visto il duro lavoro – sottolinea il direttore –. A Novazzano, ad esempio, si sono spesi senza risparmiar­si in tutti i settori: dalle cure all’economia domestica».

Vaccino: conclusa la prima fase Certo oggi le priorità sono ben chiare. Il focolaio di Covid-19 a Casa Girotondo ha incrociato il varo della campagna di vaccinazio­ne, partita proprio dalle strutture residenzia­li per anziani. «In ogni caso – conferma il direttore dell’Ecam –, la concomitan­za non ci ha messa in difficoltà: l’organizzaz­ione ha funzionato. Giusto lunedì si è effettuata la vaccinazio­ne nell’ultima casa della rete». Qual è stata la rispondenz­a? «Sono in attesa dei dati definitivi – ci conferma il direttor Briccola –. Al momento posso dire che, indicativa­mente, oltre l’80 per cento dei residenti e più del 60 per cento del personale della rete Ecam sono stati vaccinati. E non abbiamo registrato effetti collateral­i importanti. Fra circa tre settimane procederem­o con il ‘richiamo’». Del resto, tra i primi a mettersi in fila è stato proprio lo stesso Severino Briccola. Che lancia un appello alla popolazion­e. «Certo – esorta infine il direttore dell’Ecam –, sarà importante in questa fase mantenere ancora le misure di sicurezza che abbiamo imparato, ovvero l’uso della mascherina, l’igiene delle mani e mantenere le distanze. Lo si fa per noi e nel rispetto del prossimo». Soprattutt­o il prossimo più fragile.

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? Il personale non si è mai risparmiat­o
TI-PRESS Il personale non si è mai risparmiat­o

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland