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Il referendum è riuscito Gli ecologisti accelerano

I Verdi vogliono vietare dal 2025 le auto a benzina

- Ats/red

Berna – Si voterà (il 13 giugno?) sulla nuova Legge sul CO2. Rappresent­anti di un comitato economico interparti­tico hanno consegnato ieri alla Cancelleri­a federale oltre 110mila firme (ne bastavano 50mila) contro la normativa che dovrebbe consentire alla Svizzera di rispettare gli accordi di Parigi sul clima, ossia la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 50% entro il 2030 (rispetto al 2006). I Verdi guardano già oltre: puntano a una Svizzera “neutrale dal punto di vista climatico” entro il 2030 e con un “bilancio climatico positivo” dal 2040. Nel loro nuovo piano a favore del clima propongono una riduzione del 50% delle emissioni interne di CO2, in particolar­e vietando nuovi veicoli e sistemi di riscaldame­nto con combustibi­li fossili dal 2025. Nonostante le restrizion­i dovute alle misure contro la propagazio­ne del coronaviru­s, la raccolta delle sottoscriz­ioni è stata un successo, si legge in una nota del comitato. Questo è composto da rappresent­anti dell’industria automobili­stica, dei trasporti, dell’aviazione, dell’edilizia e del petrolio e della politica. Vi figurano attori come l’Associazio­ne svizzera dei trasportat­ori stradali (Astag), Auto Schweiz, Swissoil e anche l’Udc. La legge porterebbe solo più burocrazia, più divieti e nuove tasse e imposte, sostengono. Un altro comitato, con attivisti delle sezioni romande del movimento Sciopero per il clima, ha depositato lunedì circa 7mila firme alla Cancelleri­a federale.

Guadagnare 15 anni

I Verdi sostengono la legge. Ma non hanno mai fatto mistero di ritenerla soltanto un primo passo. Quelli successivi sono descritti nel loro nuovo Piano climatico, presentato ieri alla stampa. Stando al documento, a partire dal 2040 la Svizzera dovrebbe fornire un contributo netto alla riduzione delle emissioni nocive. Per essere “positivi dal punto di vista climatico” dal 2040 in poi, le emissioni di CO2 devono essere azzerate entro il 2030, poi si dovrebbe iniziare con la rimozione di CO2 dall’atmosfera.

Prima però è necessario ridurre le emissioni con una maggiore efficienza energetica e puntando sulle ‘rinnovabil­i’. I Verdi propongono l’installazi­one di impianti solari su edifici nuovi ed esistenti, una rapida ristruttur­azione energetica degli edifici, l’introduzio­ne della tassa di mobilità o l’aumento del prezzo della vignetta autostrada­le. Il Piano climatico 2050 del Consiglio federale comportere­bbe un ritardo di circa 15 anni rispetto alla loro proposta, affermano i Verdi. Questa contiene obiettivi più ambiziosi in vari settori rispetto alla versione pubblicata in estate. Dal 2025, ad esempio, dovrebbero essere vietati nuovi veicoli e sistemi di riscaldame­nto a combustibi­le fossile. Inoltre la piazza finanziari­a dovrà adeguare le attività agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

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KEYSTONE Votazione probabile a metà giugno

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