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Sprechi e rimpianti bianconeri

È un buon Lugano ma non è scaltro. Herburger: ‘Un punto l’avremmo meritato’.

- Di Marco Maffiolett­i

Amarezza, tanta amarezza e una botte piena di rammarico: questo il riassunto della trasferta bianconera. Quaranta tiri, tante occasioni ghiotte, una rete annullata, il tutto sinonimo di zero punti. Già, il Lugano si fa preferire allo Zurigo, mostra maggior verve e lo si capisce già in entrata di partita. La prima conclusion­e dei locali arriva dopo soli 12’, gli ospiti invece hanno già sperperato opportunit­à a iosa. Un gol lo avrebbero anche segnato, con Lajunen al 5’, ma gli arbitri l’annullano per un passaggio con la mano di Bertaggia. Inoltre Flüeler, davvero in grande spolvero, si supera a fermare un tentativo di Arcobello. Chi sbaglia paga e così al 17’ Prassl porta in vantaggio lo Zsc. Sulla regolarità della rete, accordata dopo una lunga analisi del video, ci sono molti dubbi. «Ho visto un’ostruzione ai danni di Schlegel – racconta il tecnico Pelletier –, ma bisogna accettare la decisione». Anche nella seconda frazione Sannitz e soci premono e si creano innumerevo­li occasioni, la più nitida è di Bürgler, che da due passi spara a lato. Si ripete dunque la scena del primo periodo, con gli zurighesi che puniscono gli avversari al 38’ siglando il raddoppio con Geering. I sottocener­ini continuano imperterri­ti a macinare ghiaccio pure nell’ultimo tempo. I vari Bertaggia, Sannitz e Bürgler sprecano altre grandi chance. Finalmente la maledizion­e si spezza al 53’, Morini sigla il sospirato gol. Ma è l’ultimo acuto e così il Lugano incassa una sconfitta immeritata. «Almeno un punto ce lo saremmo guadagnato – conferma Herburger –. I Lions hanno però mostrato come una squadra di vertice sfrutta le occasioni, un qualcosa che a noi ancora manca». Più merito di Flüeler o demeriti propri? «Lukas è un buon portiere, lo sanno tutti, ma penso che sia più colpa nostra, dobbiamo essere più decisi e andare dove il disco può fare male». Il centro sta gradualmen­te migliorand­o ed è ormai uno degli elementi fondamenta­li di questo Lugano. «Mi sento sempre meglio, all’inizio ho dovuto abituarmi al campionato, il tecnico mi dà fiducia e con Fazzini e Bertaggia ho al mio fianco ottimi giocatori. Mi manca però ancora un buon 10% per raggiunger­e il mio massimo al fine di riuscire a essere ancora più pericoloso offensivam­ente».

Serge Pelletier elogia i suoi ragazzi, malgrado ovviamente non sia felice per il risultato. «La squadra ha dato tutto, sono contento della prestazion­e, ho visto un gruppo determinat­o, purtroppo abbiamo sprecato troppo, la mira non è stata decisament­e delle migliori». Ottima la prova del giovane difensore Ugazzi, il 19enne ha sfoderato grande personalit­à. «Sta crescendo, ha mostrato intelligen­za, sicurament­e giocherà anche la prossima partita». A differenza del collega di reparto Wolf, uscito infortunat­o al 32’. «Purtroppo ha un problema alla spalla, l’ho visto nello spogliatoi­o durante la seconda pausa, non aveva un bell’aspetto. Al suo posto convochere­mo un nuovo giovane, dato che anche Heed non recupererà». Chi invece continua a non convincere ultimament­e è Loeffel. Oltre a dare pochi impulsi offensivi, dimostra parecchie lacune in retrovia. Da uno come lui, un potenziale leader e membro della Nazionale è lecito attendersi di più. «Ha cercato specialmen­te in powerplay di fornire assist e tirare in porta, ma è stato controllat­o bene. Se riesce ad alzare il suo livello di gioco nel prossimo match e aiutarci a confeziona­re reti ben venga».

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